Elisa racconta i suoi “Diari aperti” a Radio Italia Parla anche dei figli, Emma Cecile e Sebastian 26-10-2018
Oggi (venerdì 26 ottobre) è un grande giorno per Elisa: ha pubblicato il nuovo album “Diari aperti”, che si è piazzato subito secondo nella classifica di iTunes dei dischi più acquistati in Italia, e ha conquistato la graduatoria di EarOne dei brani più trasmessi in radio nel nostro Paese con il singolo apripista “Se piovesse il tuo nome”.
A proposito di quest'ultimo traguardo, durante l'intervista al Verti Music Place a Radio Italia, Elisa (età 40 anni) ha detto: “Una partenza pazzesca. Non potevo chiedere di più di così”.
(Mauro) Con “Diari aperti” hai deciso di aprire i tuoi diari... (Elisa) “Sì, è un titolo abbastanza evocativo. Il disco contiene tutti pezzi autobiografici, presi dal mio diario dell'ultimo anno e mezzo. Ci sono però anche spezzoni di diari vecchi”.
(Manola) C'è un'Elisa inedita, nel pezzo “L'estate è già fuori” con un'introduzione di Tonino Carotone. Come è nata questa idea? “Tonino Carotone mi è sempre piaciuto. È stato profetico. Quindi, dopo questa profezia, l'ho chiamato per una benedizione (ride). Dovevamo benedire i giovani”.
(Mauro) Qualche giorno fa, hai aperto il Premio Tenco che hai vinto nel 1998 con l'album "Pipes & Flowers". Come mai sei tornata? “Luigi Tenco per è stato sempre un mito. Mi piace come hanno costruito il festival”.
(Manola) Sei volata in California per “Diari Aperti” e hai detto di essere tornata con “occhi nuovi”. Cosa c'è in questi occhi nuovi? “Sono convinta che ci sono cose che non cambiano. Il mio rapporto con la California è magico, speciale. Mi mancava tantissimo. Ci volevo tornare da tanto tempo, ma sapete addesso siamo in tanti (ride). Con i bambini è più problematico. Però è stato davvero bello tornarci. Sono stata bene. La California rimasta sempre la stessa. Non so perché ho questo legame con lei. Non so neanche perché mi affascina tanto l'inglese”.
(Mauro) Questo disco però è tutto in italiano, per nostra fortuna visto che siamo Radio Italia Solomusicaitaliana... “Questa volta è tutto in italiano per ragioni di comprensibilità. Dovevo raccontare delle cose, delle cose urgenti, e dovevo farlo con il linguaggio dell'onestà. L'inglese sarebbe stato incompreso”.
(Manola) “Quelli che restano” ti ha visto collaborare con Francesco De Gergori, una delle colonne portanti della musica italiana. Come sei riuscita ad accalappiarlo? “È sempre stato un punto di riferimento per me. Mi è di ispirazione. Lo apprezzo sia come personaggio, sia per alcune sue canzoni. La prima volta che l'ho incontrato mi sono sentita in obbligo di dirglielo. Mi sentivo una sorta di stalker, quindi, gli ho confessato che avevo ascoltato 'La donna cannone', 'La leva calcistica della classe '68' e 'Prendere o lasciare' mille volte. Gli ho detto: 'Prendine atto'. Quando l'ho scritta immaginavo la sua voce che la cantava. Ho impiegato più tempo a spedirla che a farla: in un paio di ore ho scritto testo e musica, insieme. C'era la voce di De Gregori che mi suggeriva cosa fare”.
(Mauro) Parlando di collaborazioni, sei nel nuovo disco dei Tiromancino, “Fino a qui”, e di Giorgia, “Pop Heart”... “Federico Zampaglione ha scritto dei capolavori. Insieme abbiamo cantanto 'Amore impossibile'. Per quanto riguarda Giorgia, sono super onorata di essere nel suo nuovo album. Ha fatto una nuova versione de 'Gli ostacoli del cuore', molto più soul”.
(Mauro) Ci sarà anche un tour... “Certo, manca ancora un po' perché inizierà a marzo, nei teatri. Il teatro è il posto giusto per questo disco. È diverso dal palasport. Avrò la possibilità di fare uno spettacolo puro. Nel teatro tutto è più radicale. Sarà il primo tour elettrico, gli altri erano acustici. Ci saranno anche un quartetto d'archi e un coro”.
(Manola) Hai scritto “Promettimi” per tuo figlio, Sebastian. È anche la colonna sonora della campagna di Save The Children. Ce ne parli un pochino? “Mi sono resa conto che Sebastian non aveva una canzone. Emma Cecile ne aveva due: 'A modo tuo' e 'Non fa niente ormai' dell'album 'L'anima vola'. Era anche presente nel video di 'A modo tuo'. Tiziano Ferro ha scritto, pensando a Emma ben tre pezzi. Ho voluto che anche Sebastan avesse una canzone con un messaggio, una sorta di conforto. Insomma, una canzone che sapeva di casa, con dei valori importanti. Un posto dove tornare”.