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Mia Martini

BIOGRAFIA

Mia Martini, pseudonimo di Domenica Rita Adriana Berté detta Mimì, nasce a Bagnara Calabra il 20 settembre 1947 ed è sorella maggiore di Loredana Berté. L'incontro negli anni '70 con il produttore discografico Alberigo Crocetta si rivelò determinante: il fondatore del Piper decise infatti di lanciarla subito in ambito internazionale attraverso un nuovo nome, "Mia Martini": Mia come Mia Farrow (attrice da lei prediletta), e Martini scelto fra i tre nomi italiani più famosi all'estero (spaghetti, pizza e Martini, appunto). Nel 1971 esce per la RCA Italiana Padre davvero, il primo brano pubblicato come Mia Martini e registrato col complesso La Macchina.

L'album Oltre la collina il primo della cantante, pubblicato nel novembre 1971, è considerato tra i migliori lavori mai realizzati da una donna, nonché uno dei migliori della discografia d'autore. E' anche uno dei primi esempi di concept album italiani, il cui il filo conduttore sono la disperazione e la solitudine giovanile. Nel 1972, la RCA tenta di mandarlCredo, che però non viene selezionato per accedere alla kermesse: il disco uscirà in pochissime copie.

Quando Alberigo Crocetta lascia la RCA e approda alla Ricordi di Milano, decide di seguirlo e riesce ad incidere Piccolo uomo, scritta da Bruno Lauzi e Michelangelo La Bionda, su musica di Dario Baldan Bembo. Viene presentato al Cantagiro e al Festivalbar, dove la sua prima vittoria. Il successo è immediato e il 45 giri raggiunge le primissime posizioni della hit-parade. A settembre partecipa per la prima volta anche alla Mostra Internazionale di Musica Leggera con Donna sola, un brano struggente dai tratti soul.

Ad ottobre incide il suo secondo album, Nel mondo, una cosa. Il disco riceve, l'anno dopo, il Premio della Critica Discografica come migliore LP del '72. Il 1973 è un anno pieno di impegni. A febbraio si reca in Germania per incidere i suoi primi successi in tedesco. Alla fine di marzo torna in Italia e il 2 aprile incide il capolavoro Minuetto, composto da Dario Baldan Bembo. Minuetto, in assoluto la sua canzone più venduta, le vale un nuovo disco d'oro, nonché la seconda vittoria consecutiva al Festivalbar.

I suoi dischi escono in vari paesi del mondo: registra i suoi successi in francese, tedesco e spagnolo, ottenendo consensi significativi anche all'estero. Il 29 aprile termina di incidere È proprio come vivere. Anche quest'anno partecipa al Festivalbar, ma soltanto in qualità di ospite.Nel mese di ottobre, la cantante riceve dalla Ricordi il Disco d'oro per il suo primo milione di dischi venduti. A fine anno registra il suo primo special televisivo, intitolato Mia, e a cui partecipano Lino Capolicchio e Gabriella Ferri, collega assai stimata dalla Martini: il programma va in onda all'inizio dell'anno successivo, in contemporanea al lancio del suo nuovo singolo: Al mondo.

 Riceve il Premio della Critica Europea a Palma di Maiorca per il brano Nevicate, estratto dall'LP Sensi e controsensi (1975), uno dei più amati dall'artista. Nell'estate del '75 esce su 45 giri una cover di Nicole Croisille intitolata Donna con te (Une femme avec toi), con cui partecipa al Festivalbar. La realizzazione di Un altro giorno con me, che sarà l'ultimo album pubblicato per la Ricordi, risulta parecchio controversa.Subito dopo, la RCA, storica etichetta romana che l'aveva lanciata cinque anni prima, le propone un'ottima offerta contrattuale: decide pertanto di rescindere anticipatamente il contratto con la Ricordi.

Al nuovo album Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto, partecipano due autori di prestigio all'epoca misconosciuti come Amedeo Minghi e Mango, mentre quattro pezzi sono i pezzi firmati dal chitarrista Memmo Foresi. Partecipa nuovamente sia al Festivalbar, dove ottiene un buon piazzamento. L'anno termina con la registrazione dal vivo di uno special per la televisione francese, nel mese di novembre. Durante un concerto televisivo tenuto in Francia, Mia Martini viene notata da Charles Aznavour, il quale viene colpito dall'intensità del suo stile interpretativo: l'istrionico cantautore e attore francese la vuole accanto a sé per una serie di spettacoli all'Olympia di Parigi, tempio sacro della musica in Francia, dove debutta con grande successo. 

Nel 1977 viene scelta per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest con Libera, singolo che viene inciso in varie lingue e pubblicato in paesi come Spagna, Inghilterra, Canada, Giappone, e parecchi altri, dove riscuote un buon successo. Nello stesso anno registra Per amarti, un brano scritto da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio. Realizza l'omonimo album Per amarti, nel quale collabora per la prima volta col cantautore Ivano Fossati dando inizio a un sodalizio artistico e sentimentale.

Nel '78i passa alla Warner e in estate pubblica il primo 45 giri: Vola di Ivano Fossati, preludio di una seconda e ben più importante collaborazione che si concretizza in Danza, album di grande spessore considerato tra i suoi migliori in assoluto, con testi e musiche sempre di Fossati. Nel 1981 è decisa a proporsi anche come cantautrice. Realizza per la DDD di Roberto Galanti l'album Mimì: dieci brani quasi interamente scritti da lei e registrati tra Londra e gli USA con gli arrangiamenti di Dick Halligan. Vengono estratti due singoli (E ancora canto e Ti regalo un sorriso, con cui partecipa al Festivalbar) e nel complesso il disco ottiene un discreto successo. Nel 1982 arriva il vero rilancio discografico con la prima partecipazione di Mia al Festival di Sanremo, dove interpreta ancora una canzone scritta da Ivano Fossati, intitolata E non finisce mica il cielo. La qualità di un brano del genere, spesso destinato a non raggiungere il podio, viene comunque riconosciuta dai giornalisti con il prestigioso Premio della Critica, istituito appositamente per lei.

Dopo la sua morte, il Premio della Critica verrà intitolato in suo onore "Premio Mia Martini". Nello stesso anno scrive uno dei suoi testi in assoluto più validi, Quante volte, su musica e arrangiamento soft-funk di Shel Shapiro, il quale produce Quante volte... ho contato le stelle, nuovo LP col quale supera le 70.000 copie vendute. Sul finire del 1983 decide di ritirarsi dalle scene, a causa delle dicerie sorte circa dieci anni prima e divenute insistenti proprio nei primi anni ottanta, che legavano la sua fama ad eventi negativi.

Nel 1989, alcuni dei discografici che l'avevano seguita all'inizio (Lucio Salvini e Giovanni Sanjust in particolare) potranno convincerla ad un grande rientro. La canzone Almeno tu nell'universo scritta da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel 1972, e depositata nel 1979 era tuttavia rimasta inedita. L'interpretazione suscita gli entusiasmi del pubblico e le vale per la seconda volta il Premio della Critica. Il successo di Sanremo la incoraggia ad intraprendere una vera nuova tournée e ad incidere per la sua nuova casa discografica, la Fonit Cetra, un nuovo Lp dopo tanti anni, intitolato semplicemente Martini Mia.

Nel 1990 bissa al Festival di Sanremo, il successo dell'anno precedente interpretando con la consueta classe un testo di Franco Califano e Carla Vistarini, La nevicata del '56, per cui riceve ancora una volta il Premio della Critica. Sempre nello stesso anno, pubblica l'album La mia razza (il brano omonimo è stato scritto da Giangilberto Monti e Mauro Pagani, con il contributo di Fabrizio De André, che però non compare nei crediti). Nel 1991 pubblica Mi basta solo che sia un amore, una raccolta delle sue canzoni d'amore più belle in versione originale.

Nel 1992 è di nuovo in gara al Festival di Sanremo con un altro dei suoi maggiori successi, Gli uomini non cambiano, su testo di Giancarlo Bigazzi e Beppe Dati. Data per super-favorita dalla stampa durante la settimana della kermesse, in extremis le viene assegnato il secondo posto, mentre a vincere sarà Luca Barbarossa. Nello stesso anno pubblica Lacrime (ultimo Disco d'oro della sua carriera), che entra in classifica anche in Germania,. Il secondo posto sanremese le consente di rappresentare di nuovo l'Italia all'Eurofestival, che quell'anno si svolse in Svezia.

In quest'occasione presenta un brano dal titolo Rapsodia, che viene incluso nell'omonima raccolta Rapsodia - Il meglio di Mia Martini, con i suoi brani più noti in versione rimasterizzata.Duetta insieme alla sorella lei nel brano Stiamo come stiamo, presentato al Festival di Sanremo 1993. Nel corso del 1994 passa a un'altra casa discografica, la RTI Music, con cui termina di incidere il nuovo album (iniziato con la precedente etichetta) che si intitola La musica che mi gira intorno. A confezionare il tutto un inedito di uno dei suoi artisti più apprezzati, (Viva l'amore), di Mimmo Cavallo che è anche il brano trainante del disco, e destinato a diventare il suo ultimo successo in vita. 

Il 14 maggio 1995, dopo giorni di silenzio, il suo corpo senza vita viene ritrovato nell'appartamento in Via Liguria 2, a Cardano al Campo (VA), dove si era trasferita da un mese per essere più vicina al padre.

Ascolta i jingle dell'artista (1 jingle)

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