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Renzo Rubino in finale a Sanremo: “Canterò come se fosse l'ultima cosa” Parla di “Custodire”, di Lucio Dalla e fa una previsione per stasera... 10-02-2018

A poche ore dalla serata conclusiva del Festival di Sanremo, Renzo Rubino è arrivato al Fuori Sanremo by Lancome: il cantante è in gara tra i Big con il brano “Custodire”. In diretta con la nostra Paola “Funky” Gallo su Radio Italia e Radio Italia TV, ha raccontato il duetto di ieri sera con l'attrice Serena Rossi e l'attesa per la finale sanremese.

Arrivi all'indomani di uno dei duetti che ha suscitato più applausi e interessi: “Custodire” con Serena Rossi ha guadagnato punti ieri sera.
Di fatto questa canzone è un dialogo tra due persone e ieri questo è stato più evidente. La mia canzone è una piccola 500 diesel, sapevo che aveva bisogno di più ascolti per arrivare. Ieri stavo bene: avevo il mio pianoforte, le mie certezze. Serena ha capito subito il pezzo ed è stata fantastica.

Sei contento di aver scelto una canzone non immediata?
Sì, perché il mio obiettivo è quello di tirar fuori la mia diversità, è il mio modo di far musica. Tutti gli artisti che sono qui faranno strade diverse: la mia mi porta nei teatri, a costruire scenografie e costumi e creare tutto quello serve ad arricchire il mio mondo. Per questo, decido sempre di tirare fuori il meglio di me: sono più tranquillo quando scrivo una canzone che mi piace, rispetto a quando devo fare canzoni che arrivano di più ma non sento mie. Questo non vuol dire che nel mio nuovo disco 'Il gelato dopo il mare' non ci siano pezzi che facciano ballare fino a sudare, anzi! Sono soprattutto canzoni up e divertenti che parlano di ubriachezza e amori perduti. 'Custodire' chiude un percorso di diversi anni: ribadisce il concetto degli affetti e del rapporto con la propria terra.

Sulla copertina del tuo nuovo album “Il gelato dopo il mare” c'è tuo nonno.
Sì, a 82 anni continua a vivere una vita divertente, è un personaggio spassoso, rock'n'roll, che continua a mangiare gelato nonostante la glicemia alta: è la faccia della felicità.

Secondo te, cosa direbbe Lucio Dalla di tutti noi?
Io avrei potuto conoscerlo: doveva venire a un mio concerto a Bologna e poi di lì a poco è venuto a mancare. Spesso, quando scrivo canzoni, chiedo a Lucio come direbbe alcune cose: ho provato a immaginare una canzone scritta a 4 mani con lui, ma è impossibile.

Lucio rappresenta quindi un riferimento musicale per te.
È il mio riferimento assoluto. È uno dei pochi che riesce ancora oggi a farmi vedere le canzoni, oltre che ascoltare. È sempre stato un esempio.

Come ti immagini nella finale di stasera?
Mi immagino giù in classifica, ma non è un problema. Non mi fa paura e non mi preoccupa, ma capisco che il mio pezzo va digerito. È vero anche che stasera canterò come se fosse l'ultima cosa che faccio nella vita. C'è una piccola sorpresa e stasera, secondo me, qualcosa cambierà. Non su di me, ma ci sarà un vincitore a sorpresa: potrebbe essere un gruppo, magari di Bologna...

L'orchestra ti ha fatto sentire a casa?
Sono fantastici con me! Già cantare con un'orchestra è grandioso, cantare con l'orchestra su quel palco vuol dire essere dentro al 100%: loro mi sostengono ed è molto bello.


Autore:
Andrea Basso
10-02-2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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