Radiocompass 2017: Qual è la forza della radio? Tra gli ospiti dell'evento Daniele Bossari 23-05-2017
“La forza della radio”. È questo il tema scelto per la terza edizione di Radiocompass, l’evento di Mindshare e FCP-Assoradio che si è tenuto oggi, martedì 23 maggio, a Milano e che continuerà il 25 a Roma. Nel corso della mattinata, che ha visto tra i relatori anche il nostro Daniele Bossari, si è fatta luce sulle caratteristiche del mezzo radiofonico e sui comportamenti degli ascoltatori, attraverso indagini di neuromarketing e Big Data.
UN MEZZO FORTE, VIVO, IN GRADO DI RINNOVARSI E IN SALUTE. Questo il ritratto della radio: “Negli ultimi tre anni la radio ha guadagnato circa un milione di ascoltatori ed è aumentato il tempo trascorso sul mezzo”, ha spiegato Roberto Binaghi, Ceo di Mindshare, che ha illustrato anche quanto la radio sia un mezzo efficace (gli ascoltatori italiani riservano alla radio maggiore attenzione rispetto a quelli degli altri Paesi europei), efficiente, amato (per il 30,2% degli ascoltatori del nostro Paese la radio è soprattutto passione), con un target evoluto (ad esempio, gli utenti radio sono molto più affini al mondo e-commerce di quelli della tv) ed è il mezzo più social. Infatti può vantare complessivamente 12,7 milioni di fan su Facebook, 6,8 milioni di follower su Twitter e 1,4 milioni di fan su Instagram, numeri che possono essere sfruttati anche dal punto di vista pubblicitario. Proprio il mercato pubblicitario del settore ha registrato una significativa crescita di investimenti, anche perché più del 50% degli ascoltatori dichiara di esser stato aiutato dallo spot per decidere un acquisto. Inoltre, nonostante la crescita di internet e del digitale, nella fascia tra i 15 e i 45 anni, la radio è il primo mezzo in Italia, davanti a web e tv. I dati si basano sulle rilevazioni di Auditel, Audiweb, Radiomonitor e Groupm.
LA RADIO: TEATRO DELLA MENTE. Vincenzo Russo, responsabile del centro ricerche di Neuromarketing, Behavior and Brain Lab alla IULM, ha evidenziato come lo stimolo radiofonico e la musica siano in grado di produrre piacere rilasciando dopamina e di agire sugli ascoltatori anche a livello inconsapevole. “La radio è il mezzo che attiva di più emotivamente e crea maggior engagement nell’ascolto della pubblicità”, ha spiegato Russo aggiungendo: “La radio è una sorta di teatro della mente, spinge a riflettere e a immaginare. Gli studi di neuromarketing hanno dimostrato che gli spot radiofonici permettono una maggiore memorizzazione. Inoltre, la radio è un mezzo complementare: ascoltare uno spot in radio aumenta poi l’attenzione verso il brand nel medesimo spot visto in tv e verso il banner visto sul web”.
IL RUOLO DEI BIG DATA. Marco Brusa, Head of Data Insight Mindshare, ha invece fatto luce sul comportamento degli ascoltatori attraverso l'analisi dei Big Data e su come i Big Data possano supportare strategie creative per il mezzo radiofonico: “La radio vive nella contemporaneità e trova la sua naturale estensione sul web, dove vengono clusterizzati gli interesse degli utenti”. Poi ha raccontato: “Per la radio, abbiamo identificato 6mila casi e 6 macrocategorie in cui spiccano gli ascoltatori, ovvero shopping, style and fashion, tecnologia, finanza, business, finanzia”. Stando ai dati esposti, oltre a cogliere opportunità in modo esclusivo, la radio è anche un mezzo complementare e, ad esempio, se in sinergia con la tv migliora i risultati sull’81% delle categorie di interesse on-line.
Non sono mancati anche i saluti di Massimo Martellini, presidente FCP, e Fausto Amorese, presidente FCP-Assoradio.
LA RIVOLUZIONE DEI SOCIAL. I lavori sono stati chiusi da un panel che ha affrontato i temi trattati e che ha visto protagonisti alcuni speaker italiani: Daniele Bossari, Linus, Ringo, Nicoletta De Ponti, Matteo Caccia, Rossella Brescia, Giuseppe Cruciani e Luca Viscardi. “La forza della radio è anche la capacità di trasmettere delle immagini agli ascoltatori. Io a Radio Italia parlo di tecnologia, che è un argomento affascinante ma anche ostico; a volte faccio giochi e domande al pubblico e mi sorprende il feedback che ricevo”, ha raccontato Bossari che ha parlato anche del ruolo dei social nel mondo radiofonico: “C'è stata una vera rivoluzione perché social, app e nuove tecnologie fidelizzano gli utenti e permettono a molta gente di ascoltare la radio anche dall’estero in maniera interattiva”.