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Motta, Sanremo: “Come è profondo il mare è il mio disco preferito” “Per l’Italia mi auguro meno maleducazione e meno violenza verbale” 09-02-2019

Dopo aver vinto la serata duetti del Festival di Sanremo per la sua interpretazione de “Dov’è l’Italia” con Nada, Motta è tornato a trovarci al Fuori Sanremo by Lancôme. Questa sera (9), Motta si esibirà per ultimo.

Sei qui con un bel sorriso perché con Nada hai vinto il premio per miglior duetto… Sorrido anch’io, sono molto felice del premio di ieri e sono contento che questa canzone stia crescendo anche grazie a questa donna magnifica. Io ho iniziato a suonare con lei 5 anni fa, ero il suo chitarrista”.

Qual è la cosa più importante che ti ha insegnato Nada?Che le canzoni sono più importanti di chi le scrive e che il lavoro del cantautore è importante”.

E’ stato bello sentire le vostre due voci insieme, che hanno timbriche particolari…La cosa più bella di ieri è che eravamo veri, senza trucchi”.

Qual è stata la prima cosa che hai pensato quando hai saputo di aver vinto il duetto?Eravamo in albergo, pensavamo di andare a letto. Stavamo per arrivare in ritardo”.

Nada è stata un riferimento della musica negli anni 80. Quali sono invece i tuoi riferimenti?Quando ero più giovane, ascoltavo musica punk, ora sto ascoltando tantissima musica italiana. Il mio disco italiano preferito è ‘Com’è profondo il mare’ di Lucio Dalla”.

Abbiamo visto anche il video de “L’Italia dov’è”. Ci hai detto che il bimbo all’inizio sei tu. Come è andata?Come per la clip di La nostra ultima canzone, ho lavorato con YouNuts e loro sono bravissimi. Per noi è un po’ pesante fare i video perché è un mestiere che non ci compete, con loro però non me ne accorgo”.

E’ uscito il tuo disco in edizione limitata 45 giri. Come mai hai scelto il vinile?Perché c’è sempre un mercato, io e la mia compagna (l’attrice Carolina Crescentini ndr) compriamo i vinili. Poi anche per dare un senso a questa esperienza stancante ma meravigliosa. Ascolto musica in tutti i modi. Non penso che sia meglio o peggio il vinile, però la piccola pausa di girare il disco e mettere il lato b ha un suo perché, c’è una storia anche lì”.

Il brano “Dov’è l’Italia”, è senza punti esclamativi o interrogativi. Dov’è l’Italia?Non lo so, sento un mix di disincanto e di fiducia. Noi che scriviamo canzoni lo facciamo anche perché abbiamo fiducia nelle persone, altrimenti non le faremmo sentire. Non so dov’è l’Italia, so che voglio esserci, nel mio piccolo la mia rivoluzione la faccio. Mi auguro per l’Italia che ci sia meno maleducazione e meno violenza verbale”.

A Sanremo il tempo si sospende un po’, sembra di essere in una bolla…Mi sento cresciuto, ci sono state botte di adrenalina enormi. Sono felice, più di così non potevo fare”.

E dopo Sanremo cosa farai?Dormire, dormire, dormire”.

E in primavera, quando ti sveglierai?Sto lavorando a una sorta di saggio sull’insegnamento della musica e a una colonna sonora per un film horror. Poi andrò in tour”.

 


Autore:
Chiara Cipolla
09-02-2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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