Sanremo, Miele: “Sono confusa e felice come canta Carmen Consoli” Nel suo album "Occhi" la cover "Grande figlio di puttana" degli Stadio 12-02-2016
Miele è protagonista di un caso al Festival di Sanremo: con il suo brano “Mentre ti parlo”, è stata prima annunciata vincitrice nello scontro con un’altra Nuova Proposta, Francesco Gabbani che canta “Amen”, e poi è stata eliminata dopo la ripetizione del voto in sala stampa a causa di problemi tecnici. In attesa di sapere se sarà riammessa in un’inedita finale tra cinque Giovani, come da lei richiesto, la cantante siciliana viene intervistata da Enzo Miccio e Fiorella Felisatti al Fuori Sanremo by Lancome.
Dopo tutto questo caos, come stai? “Sono riuscita a dormire, sto bene perché oggi esce il mio disco e sta andando bene, quindi c’è comunque un motivo per festeggiare”.
Inoltre il tuo brano è tra i più trasmessi. “Non me l’aspettavo. Essendo un emergente, è difficile far sentire la mia voce: ringrazio le radio per il sostegno, che non è mai scontato, dà agli artisti la possibilità di raccontarsi. Questo è il mese delle prime volte: è la prima volta che faccio un disco e che vado a Sanremo. Era anche la prima volta che partecipavo ad AreaSanremo, il concorso che porta al Festival due giovani senza casa discografica alle spalle. In tutto questo periodo mi sento spesso confusa e felice come canta la mia conterranea Carmen Consoli: sono felice perché sto facendo musica e sono grata di poterlo fare, cantare mi fa stare bene”.
“Mentre ti parlo” è la prima canzone che hai scritto ed è nata in un momento di conflitto con tuo papà. “Sì, sono partita dalla Sicilia per andare a studiare a Milano e frequentare un’accademia di musica: volevo diventare musicista a 360 gradi, ho imparato a suonare il pianoforte e ho fatto un corso di scrittura ma il mio miglior amico era il cestino perché non riuscivo a mettere sul foglio i miei pensieri e le mie emozioni. Dopo una discussione per telefono con mio padre, in seguito alla mia decisione di fare questo mestiere nella vita, ho iniziato a buttare giù le parole e poi la musica di ‘Mentre ti parlo’: è un brano sull’emancipazione, sulla ricerca di indipendenza e della propria strada con la propria testa e le proprie gambe, al di là di quello che pensano e vogliono gli altri. Sono una persona piuttosto testarda”.
Il tuo album si intitola “Occhi”. “Ho un conflitto con il mio sguardo, lo considero un punto debole perché per me è difficile guardare negli occhi chi mi parla, è una forma di timidezza; lo sguardo però è anche il mio orgoglio e voglio trasformarlo in un punto di forza”.
Il tuo disco contiene la cover “Grande figlio di puttana” degli Stadio, scritta da Lucio Dalla e Gaetano Curreri. “Ho incontrato gli Stadio, ho cercato di rincorrerli tra un’intervista e l’altra. Tra l’altro io ho presentato a Sanremo una canzone che è una lettera di una figlia a un padre mentre quella degli Stadio, ‘Un giorno mi dirai’, è la lettera di un papà alla figlia. Quante coincidenze…”.
Il tuo look all’Ariston era molto serioso. “Ho sempre visto il Festival come un posto elegante ma con il mio vestito mi sentivo anche comoda; sto ancora lavorando sul look, intanto ho abolito il nero”.
“Miele” è un nome d’arte? “Sì, l’ho scelto perché il miele è dolce e denso. Io sono timida però ho un approccio forte alla musica e quando canto viene forte un’altra parte di me che è abbastanza sicura”.
Gli Stadio hanno vinto la serata cover cantando "La sera dei miracoli" di Lucio Dalla.