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Max Pezzali a Radio Italia: “Qualcosa di nuovo mi è arrivata su WhatsApp” Il rapporto con la moglie Debora e il figlio Hilo: “Nel disco racconto me stesso” 30-10-2020

Max Pezzali porta “Qualcosa di nuovo” nel Reward Music Place. Il cantante è ospite di Radio Italia e presenta il nuovo album, anticipato dall'omonimo singolo. In diretta con i nostri Mauro Marino e Manola Moslehi, Max racconta gli ultimi anni, fino al lockdown dei mesi scorsi, e spiega com'è nato questo discoa distanza”, tra aneddoti sull'ultimo video con il figlio Hilo e i complimenti della moglie Debora.

Dopo 5 anni da “Astronave Max”, finalmente “Qualcosa di nuovo”!
Questo nuovo album per me è l'occasione per raccontare il me stesso contemporaneo, dopo 5 anni in cui ho fatto altre cose, tra un tour collettivo e la televisione... Adesso era ora di tornare con un album di inediti.

In realtà, questo disco doveva arrivare prima...
Doveva uscire ad aprile e doveva essere collegato a una canzone che parlasse dell'effetto di salire su un palco. Menomale che non l'ho fatta! A luglio dovevano esserci due date a San Siro che sono rimandate all'anno prossimo, ma continuiamo ad essere ottimisti.

È singolare che l'ultima canzone “Qualcosa di nuovo” dia il titolo all'album...
La canzone non era nella tracklist originale del disco che doveva uscire ad aprile. È arrivata non molto tempo fa, mi è stata inviata su WhatsApp da Michele Canova, da Los Angeles. Mi ha detto: 'Secondo me questa sarebbe perfetta per le tue corde'. Nel testo del provino c'era già la frase 'Qualcosa di nuovo' e ho capito che era la chiave per raccontare emotivamente il mio presente e dare un senso a questo album.

Cos'è cambiato in questi ultimi 5 anni?
Ho fatto altre cose e mio figlio è cresciuto: sembra un dettaglio, ma quando passi dai 7 ai 12 anni smetti di essere un bambino. Lui ora è già uno 'young adult', quindi devi trovare un linguaggio e dei temi per poter raccontare te stesso. Se ti danno del 'boomer', vuol dire che non stai comunicando. Le canzoni servono anche a trovare una linea di comunicazione con i più giovani.

Tuo figlio appare anche nel video di “Qualcosa di nuovo”.
La cosa divertente è che, nella stesura originale del video, il regista aveva predisposto un mini-bowling. Lui, però, è diventato così alto che abbiamo dovuto spostarci e cambiare la sceneggiatura.

Dimostri di riuscire a trovare del positivo anche in un momento così strano, con una canzone di speranza.
Lo scopo era proprio quello. Volevo comunicare che, nonostante tutto, nelle storie d'amore e nelle situazioni di vita come quella attuale ci sono momenti di grandezza e altri in cui sembra non valga la pena di combattere. Bisogna sempre individuare una luce guida che ti permetta di seguire una direzione, lasciando alle spalle i momenti negativi.

Come mai hai scelto di apparire poco nel video dell'ultimo singolo?
Da tempo volevo far fare il playback a qualcun altro, come Elton John aveva fatto con Robert Downey Jr. Ci voleva qualcuno che raccontasse con la sua faccia l'emozione che io volevo trasmettere. Il video è tutto un piano sequenza in cui si attraversano tutte le fasi dell'amore.

Tua moglie Debora ha definito questo tuo album una meraviglia e un capolavoro.
Lei è di parte! L'ha sentito nascere ed evolversi in un momento in cui tutti noi abbiamo un po' i nervi scoperti e siamo più predisposti a lasciarci commuovere dalle cose. Sono lusingato da quanto si sia fatta trascinare.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

“Sei solo tu l'originale che non si copia e non si puoÌ€ imitare che qualche volta mi fa un po' arrabbiare () ma poi sa come farmela passare () sei proprio tu che hai ragione () percheÌ€ capisci sempre le persone () Se non fosse per te sarei ancora a pagina uno impantanato in qualche casino a dar sempre la colpa al destino se non fosse per te starei ancora a perdere tempo dietro a cose che non hanno senso semplicemente sopravvivendo se non fosse per te...() Sei proprio tu che ci sei sempre quando ho bisogno e non mi serve niente quando i pensieri mi fanno affogare quando dimentico di respirare sei sempre tu con la tua mano quando ti siedi accanto sul divano () che dice tutto anche senza parlare la mia scialuppa in mezzo al mare” () “Non smettere mai”...”Se non fosse per te”...”Sembro matto”...”Qualcosa di nuovo”...Questi i pezzi ai quali sono ovviamente piuÌ€ legata...Ma tutto l’album eÌ€ un concentrato di poesia, di magia e di sentimenti puri, veri, autentici... Mi sbilancio: secondo me eÌ€ uno degli album piuÌ€ belli che mio marito abbia mai scritto!!! “Qualcosa di nuovo” da oggi eÌ€ disponibile per farci sperare, sognare, infonderci fiducia #qualcosadinuovo #maxpezzali #nuovoalbum

Un post condiviso da Debora Pelamatti (@deborapelamatti) in data: 30 Ott 2020 alle ore 2:13 PDT

Il tuo album si chiama “Qualcosa di nuovo”, ma sei sempre fedele ai tuoi temi, che poi sono quelli di tutti.
Non ho mai cercato di fare il fenomeno e di raccontare quel poco che ho intorno. Non mi stacco dal conosciuto, ma cerco di adeguarlo al mio momento.

Com'è cambiata per te la musica da quando hai iniziato nel '92?
Sono successe tante cose, ma alla fine oggi c'è tutto un mondo di giovani che ha scoperto il racconto delle piccole cose e dei sentimenti. Tanti sono usciti dal mondo “indie” e sono diventati artisti nazionali a tutto tondo: raccontano la loro quotidianità, come Carl Brave che racconta sempre cose visibili e ben riconoscibili. La musica è cambiata, ma il gusto per il racconto sincero è rimasto.

Nel nuovo album, ci sono 3 collaborazioni con J-Ax, Tormento e Gionny Scandal. Come sono nate?
Premetto che mi piacciono i featuring quando sono sinceri o mutuati da una voglia di raccontare o da un'amicizia. Io e Ax siamo ormai quasi due familiari: avendo vissuto tanto tempo nella musica italiana quasi parallelamente, abbiamo spesso raccontato le stesse cose da punti di vista diversi. Quando uno dei due vuole raccontare una cosa, pensa immediatamente all'altro: era necessario avere il suo contributo per raccontare 4 decenni essenziali. Nel caso di Tormento, all'inizio stavamo già producendo il pezzo con Big Fish, che è il 50% dei Sottotono: così ho chiamato subito Tormento, per me è stato un sogno da fan che si è realizzato. Il featuring con Gionny Scandal, invece, nasce dall'interazione con mio figlio: mi piaceva questa figura dell'emo-trap e mi sono ritrovato in tante sue cose.

Fai musica da quasi 30 anni: qual è il ricordo più bello che hai?
I ricordi più belli sono legati ai live. Per esempio, la Piazza del Duomo piena, i palazzetti... Ecco perché adesso si soffre a non poter suonare dal vivo.

A luglio, in teoria, canterai allo stadio San Siro di Milano, con Radio Italia come radio ufficiale.
Io ci credo, perché penso si debba arrivare a una sintesi. Il 9 e il 10 luglio, quindi, spero veramente di essere a San Siro.

Come hai fatto a registrare l'album nell'ultimo periodo?
Tutto è stato fatto a distanza, in remoto. Io ero preparato, perché registro le voci dei provini già da solo. Andavano rese però definitive: quindi, in remoto, abbiamo modificato tutto. È stato difficile soprattutto perché non vedi in faccia le persone con cui lavori. Fare musica è guardarsi in faccia e capire alcune cose dallo sguardo, è far scattare qualcosa di umano. È una bella prova che abbiamo superato tutti.

Indipendentemente dalla musica, come hai vissuto gli ultimi mesi?
Nei mesi di lockdown, mi sono organizzato. Ho la fortuna di vivere in un paese fuori Pavia: non ho la pressione dei palazzi, avevo un giardino ed ero già abbastanza isolato. Il problema era avere mio figlio molto distante e poterlo vedere solo in chat.


Autore:
Andrea Basso
30-10-2020 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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