Max Pezzali: "Nel prossimo disco racconterò la realtà" "I Club Dogo sono l'ariete del rap" 06-12-2012
Dopo "Hanno ucciso l'uomo ragno 2012" in chiave rap, Max Pezzali ha detto: "Sono partito 20 anni fa raccontando il metro quadro che mi circondava. Vedere che il rap oggi ha la stessa idea mi ha fatto venire voglia di parlare di nuovo di cose più vicine alla quotidianità. E ho scoperto un mondo di produttori dal suono internazionale con cui potrei collaborare". A ViviMilano Max ha detto anche: "Credo che il rap oggi sia l'unica forma in grado di raccontare la realtà come facevano i cantautori. Il pop e il rock ormai si occupano di altro, solo di amore". E sui Club Dogo: "sono l'ariete del rap, qualsiasi cosa facciano sfonda, nonostante lo stile duro e controverso". A Il Tempo, Max ha raccontato la nascita della hit degli 883: "Avevamo un contratto che ci dava molto poco economicamente ma che ci costringeva a scrivere 12 pezzi l’anno, pena una multa salatissima. Serviva una buona idea. Mi è venuta in mente la frase 'hanno ucciso l’uomo ragno, chi sia stato non si sa'. Allora il supereroe della Marvel non aveva fortuna in Italia, non era ricco come Batman e Ironman. Era un poveraccio, oggi lo definiremmo un precario". E su "Come Mai": "L’ho tenuta nascosta per 4 anni, non mi convinceva. Odiavo i lenti d’amore. In realtà ho sempre avuto una predisposizione romantica: c’era in me un Claudio Villa che aspettava solo di uscire fuori".