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Sanremo, Ligabue ospite del venerdì: “Sto scalpitando. Per Guccini...” Dalla tensione per il Festival all’attesa del nuovo disco, fino agli stadi 08-02-2019

Il venerdì di Sanremo 2019 non è solo il giorno dedicato ai duetti dei cantanti in gara, ma è anche quello di Luciano Ligabue. L’artista, unico super-ospite della serata all’Ariston, ha incontrato i nostri Simone e Daniela al Fuori Sanremo by Lancôme per parlare di quello che vedremo tra pochissime ore, così come dei nuovi progetti.

Ciao Luciano, come va?
Bene, anche se Sanremo un po’ di tensione la mette sempre addosso, visto che ti guardano milioni di persone. Allo stesso tempo, però, sto scalpitando: sono venuto perché non vedo l’ora che esca il mio album e perché voglio cantare ‘Luci d’America’ al pubblico più vasto. Il meccanismo della mia esibizione sarà un po’ complicato e capirete perché: Potrebbe diventare la più grossa catastrofe o una cosa figa. Poi ci sarà anche un omaggio a Guccini.

Cos’avete preparato?
Faremo ‘Dio è morto’. La scelta è stata nostra, ma Francesco lo sa senz’altro.

Quello di Sanremo è un palco un po’ stregato...
Sanremo alla fine convoglia fin troppa attenzione, perché tutto si ferma per una settimana. È una tensione che è difficile non sentire. Alla fine, comunque, canti in diretta e speri di non stonare.

C’è la stessa tensione che c’è a ogni live?
Sui live sono più rilassato, è un campo che sento più mio.

Facciamo anche a te la domanda che stiamo ponendo a tanti artisti: chi vuoi far felice oggi?
Qualcuno della mia famiglia, è sempre il mio primo pensiero. Sono appena riuscito a farlo con mia figlia, perché le ho fatto incontrare il suo mito americano della serie televisiva ‘Stranger things’. Quindi sono il padre dell’anno, o almeno del mese!

Ti avevamo lasciato in California alla ricerca dei cappelletti…
Lì si mangia quello che si può. Si sono attrezzati, ma non c’è niente fare: la cucina italiana è la numero uno.


Alcuni scenari del video di “Luci d’America” sono lunari, dove ti trovavi esattamente?
Siamo stati nel deserto appena fuori Los Angeles, che si chiama Pinnacles ed è un posto visivamente molto forte. Essere lì dentro produce qualcosa di speciale, una sorta di energia: l’idea del deserto, vissuta lì, cambia completamente. C’è un silenzio totale a cui non siamo abituati e una serie di cose che abbiamo voluto riprodurre nel video.

Fra un mese esatto verrà pubblicato il tuo nuovo album “Start” .
Non vedo l’ora che esca, sto fremendo. Cerco di tenere botta, ma mi sembra tantissimo un mese.

Proprio in occasione dell’uscita del disco, hai coinvolto i fan in un’iniziativa speciale.
Faremo una cosa che non è stata mai fatta prima. Convocheremo una serie d’iscritti al fan club ‘Bar Mario’ e gli faremo ascoltare in anticipo l’album attraverso le casse dello studio. Ci piaceva l’idea, lo faremo nelle prossime settimane.

E quest’estate si va negli stadi...
È un po’ che non faccio gli stadi, perché negli ultimi anni ho fatto Campovolo, Monza e poi i palasport. Non vediamo l’ora, ovviamente, di tornare negli stadi, incrociando le dita che il tempo passi più velocemente per fare quello che ci più ci piace, ovvero salire sul palco.

Autore:
Andrea Basso
08-02-2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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