Luciano Ligabue sulla copertina del nuovo numero di Vanity Fair Parla del suo nuovo film, della sua vita e del confronto con Vasco 17-01-2018
Da oggi (mercoledì 17 gennaio) in edicola trovate il nuovo numero di Vanity Fair, che ha un protagonista d'eccezione: Luciano Ligabue. La copertina della rivista è occupata interamente da un intenso primo piano dell'artista, che all'interno si racconta: tanti i temi toccati nell'intervista di Malcom Pagani, dall'uscita del suo terzo film “Made in Italy” al successo raggiunto nel corso della sua vita, passando per la politica e per la “rivalità” con Vasco Rossi...
Inevitabile parlare di “Made in Italy”, il nuovo film da regista di Ligabue che prende il nome dal suo ultimo album, 3 volte Disco di Platino. La pellicola, un drammatico che tratta le difficoltà dell'amore e del lavoro, arriverà al cinema giovedì 25 gennaio: il giorno prima sarà presentato in diretta su Radio Italia, a partire dalle 16.20, proprio da Luciano Ligabue.
“Made in Italy” arriva 16 anni dopo il suo secondo film “Da zero a dieci”; l'esordio dietro la macchina da presa, invece, è datato 1998 con “Radiofreccia”. L'artista ha spiegato che ha aspettato a lungo prima di tornare a fare cinema perché voleva essere sicuro di avere una storia forte da raccontare: quella del protagonista Riko (interpretato da Stefano Accorsi), un ragazzo meno privilegiato che si trova “nel bel mezzo della sua crisi personale”. Il film però è anche sentimentale, perché parla d'amore attraverso una relazione tormentata.
Sulle pagine di Vanity Fair, Ligabue si presenta come “amore” ma anche come “rabbia”: passando al lato più personale della sua vita, ha raccontato di un'esistenza piena di traumi, botte e ferite, che il cantante ha elaborato e incanalato nella musica, nella scrittura e nel cinema. Per questo, non si dica che è una persona chiusa; al massimo permalosa, come confidano i suoi amici.
Dalla prima volta in cui ha suonato, a Correggio nel 1987, per Luciano è stato un successo dietro l'altro: l'artista, però, non si sofferma tanto sui risultati raggiunti, ma pensa semplicemente a godersi la vita. Analizzando la sua straordinaria carriera, viene naturale parlare della contrapposizione forzata con Vasco Rossi: per Ligabue, però, uno non esclude l'altro, un po' come accadeva per Beatles e Rolling Stones. In ogni caso, definisce il loro confronto piuttosto “inutile”, anche se chiamarsene fuori ormai è difficile: lui stesso, infatti, apprezza diverse canzoni di Vasco, come “Vita spericolata”.
Attraverso Vanity Fair, Luciano Ligabue sfata alcuni falsi miti su di sé e si espone anche sulla questione politica: potete leggere l'intervista integrale a cura di Malcom Pagani nel nuovo numero della rivista, in edicola da oggi.