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Oscar, Laura Pausini piange su Zoom: dedica la nomina al papà e all'Italia “Sanremo mi dà ancora ansia, sono più tranquilla quando parlo con Beyoncé” 16-03-2021

Laura Pausini, in nomination agli Oscar 2021 con “Io sì / Seen” come miglior canzone originale del film “La vita davanti a sé” con Sophia Loren, piange in conferenza stampa su Zoom con papà e mamma collegati, parlando anche di Sanremo e della figlia Paola, di Solarolo e America. La cantante dedica la candidatura proprio al babbo e all'Italia, “un traguardo per la nostra cultura”, e confessa: “Il Festival di Sanremo mi dà ancora ansia, sono più serena quando parlo con Beyoncé”.

Pensando alla nomina dell'Academy Awards al premio del cinema più ambito al mondo svela: “Stavolta se non mi vinco mi rompe un po', voglio crederci davvero. È una gioia così contrastante con quello che stiamo vivendo... Spero che la nomination sia un regalo per tutti gli italiani, anche per chi non segue me e la mia musica. “Se dovessi vincere? Ci sto pensando da quando siamo entrati nella quindicina dei candidati, perché comunque inizi a fare dei voli pindarici nella testa... Se dovesse succedere, bisognerà trovare altri premi da raggiungere, perché la mia vita è tutta così. Forse mancano solo le Olimpiadi!”.

DA SOLAROLO AGLI OSCAR. “Sono nata in un paese di campi di pesche, ma non so fare la vendemmia. So cantare”, afferma la cantante, “Quindi, se ricevo una nomination, mi viene voglia di lavorare ancora di più: sono fatta così. Non può essere solo fortuna: 28 anni di 'sedere' e basta sarebbero troppi... Ho paura di sentirmi speciale: me l'avranno dato i genitori, comunque ora devo rendermene conto”.


Laura Pausini dedica la nomination agli Oscar al papà: “Normalmente non mi preparo discorsi, ieri sera però ho pensato che questo sia il più importante di tutti. Voglio dedicare la candidatura al mio babbo: ho iniziato con lui quando ero piccola, lui è un musicista e ha lavorato per tanti anni anche nelle orchestre di Raoul Casadei. Poi a un certo punto ha voluto aprire una nuova carriera facendo piano-bar con un collega: vedevo che a casa si preparava e studiava le canzoni, aveva allestito il garage con i suoi strumenti. Ho conosciuto lì la musica: mi ha anche spiegato perché le canzoni diventano importanti nella vita delle persone, avevo 8 anni. Mio padre ha aspettato che cantassi, era convinto che prima o poi glielo avrei domandato, senza che mi dicesse nulla. Infatti gli ho chiesto come regalo di compleanno il microfono e così abbiamo iniziato qualcosa di unico insieme”.

Non ho mai sognato di andare a Sanremo, perché ero di Solarolo, sembrava impossibile, come la nomina agli Oscar”, rivela Laura, “Nella mia vita volevo cantare, per me però questo voleva dire riuscire a fare piano-bar. Ma in fondo è la stessa cosa, perché quando ho il microfono davanti sul palco sono sempre da sola, in un ristorante come a San Siro davanti a 70mila persone. Dedico la nomination a quell'uomo lì, che se la meriterebbe più di me”.

E la figlia Paola come ha preso la notizia della nomina agli Oscar? “Lei ha detto che sapeva già della candidatura ma non l'ha voluto anticipare alla mamma per farglielo sapere dalla tv, poi ha voluto dire alla sua classe tramite la maestra che la mamma è candidata agli Oscar e i compagni hanno festeggiato con lei. Paola è abituata a vivere l'arte in casa, ultimamente è molto attenta al cinema e mi ha detto che vuole sapere tutto di Sophia Loren, vedere i suoi film. Mi piace la fantasia di Paola e dei suoi 8 anni: le persone capaci di sognare e inventare vivono meglio questo periodo. Disegna e prepara coreografie online sulle canzoni. Fino a venerdì è andata a scuola con la mascherina. Per i bambini è importante non ricordarsi solo delle negatività, come nel film 'La vita è bella', e imparare a vivere anche sapendo che questa situazione non finirà domani”.

L'ITALIA. Laura Pausini ha raccontato così il suo rapporto con l'Italia, l'estero e il successo: “Ho l'ansia da prestazione. Anni fa sono andata dallo psicologo perché mi sentivo in colpa ad avere successo e lo vivevo male. Mi ha aiutato molto. Anche ieri mi sono chiesta: perché io? La risposta non è semplice, non me la so dare. Quando vado all'estero sono più tranquilla, mentre in Italia mi sento sempre la responsabilità di dover spiegare il perché di tutto, anche a me stessa. L'Italia è l'unico Paese nel mondo dove ho fatto un tour negli stadi, grazie ai miei fan. Il Sudamerica mi ha formato più come donna che come artista, perché i risultati li faccio qui”. A questo punto Laura scoppia in lacrime, anche per la situazione che viviamo e che le impedisce di viaggiare com'è abituata a fare: “Mi sento orgogliosa di essere italiana”.

SANREMO. È inevitabile parlare del Festival, visto che tutto è partito dal trionfo con "La solitudine" su quel palco: “Da quando ho vinto Sanremo, 28 anni fa, dentro di me è nato il desiderio di non accontentarmi e di essere sempre disciplinata per raggiungere sogni più grandi. A volte mi sento piccola rispetto a queste cose così enormi che succedono: non so se sono capace di meritarmi tutto questo. Non riesco mai a dire di no a questa responsabilità, è mio dovere non arrendermi. I premi sono bellissimi ma significano molto: vuol dire cominciare sempre qualcosa di nuovo che ancora non conosco. Ogni tanto mi spaventa perché non so se sono in grado, nessuno di noi lo sa”.

Sanremo per Laura è sempre un'emozione: “Ancora oggi quando mi chiama Pippo Baudo mi sento nervosa e ho un po' d'ansia. Sono più tranquilla quando parlo con Beyoncé... Le star alla fine sono persone che hanno un talento, differenti e quindi speciali, almeno per me che amo le diversità. Ho dovuto lavorare per abituarmi ad avere che fare con le star ma comunque restano quelle italiane che mi fanno emozionare di più”.

Non sarebbe così strano se un giorno Laura Pausini diventasse la conduttrice del Festival di Sanremo: “La Rai mi ha chiesto alcuni anni fa di fare Sanremo con Paola Cortellesi, un anno me lo ha chiesto anche Paolo Bonolis. Adesso non lo so, finora non ho accettato perché non so se me la sento di reggere una situazione del genere. Di sicuro non farei la direzione artistica perché sono plagiabile, metterei solo i miei amici, ho i miei preferiti. Condurre Sanremo nel 2022? Farò una preghiera laica... Direi di no, perché vorrei far uscire il nuovo album e non si può fare tutto”.

IO SI'. La canzone di Laura Pausini si è già portata a casa 3 importanti riconoscimenti: il Golden Globe, il Satellite Award e l’Hollywood Music in Media Awards per la migliore canzone, Con la candidatura dell'Academy, l'autrice americana del brano Diane Warren è alla 12esima nomination, senza ancora essere mai riuscita a strappare l'Oscar: “Ci stiamo sentendo tutti i giorni da agosto, ci conosciamo da anni ma mancava sempre la scintilla per collaborare insieme. Ora siamo molto gasate: lei è una combattente, non ha nessuna intenzione di perdere questo Oscar, più di me. È innamoratissima del messaggio del film e per questo lei crede che la canzone sia speciale” racconta la nostra cantante che proprio ieri ha ottenuto il Triplo disco di Platino per “Fatti sentire” con oltre 150mila copie vendute, album già vincitore del Latin Grammy Award nella categoria Miglior album pop tradizionale.

Io sì” negli Usa è tra i 20 brani più trasmessi: “Sta esplodendo in italiano. Cavolo, penso alla gente all'estero che cantano in italiano maccheronico... lì cominci un po' a tirartela, devo dire!” scherza Laura, “Ogni volta che ho paura, non mi tiro indietro ma mi butto per affrontare la nuova sfida. Ora la mia paura è questa: adesso cosa c'è dopo gli Oscar? Forse la risposta è di nuovo il piano-bar degli inizi, il principio è sempre quello. Invece di sentirmi figa, mi viene l'ansia perché la gente si aspetta ancora di più da me dopo una nomination agli Oscar. La cosa che mi fa più piacere all'estero sono sempre i complimenti per la voce: io ci sono nata, non ho fatto niente, però vedo che passano gli anni e molti si innamorano della mia voce”.

Laura Pausini ripercorre tutta la “vita” di “Io sì” finora: “La canzone è nata in inglese, il testo era già stato commissionato a Diane Warren per questo film. Quando è stata provata sulle immagini, Edoardo ha pensato di chiedermi di fare qualche frase in italiano. Diane stessa ha proposto di farla tutta in italiano. Io e Niccolò Agliardi siamo stati dietro questo testo quasi un mese, non potevamo cambiare la metrica, è stato un po' complicato: non volevamo cadere nelle parole più scontate. Alcune frasi all'inizio non suonavano bene. Non l'abbiamo pensata dedicata alla pandemia. Era agosto e c'era la riapertura, speravo di non doverla dedicare all'emergenza, ma ora quando canto in italiano 'Quando essere invisibile è peggio che non vivere' penso inevitabilmente alla situazione”

Poi è il momento dei grazie: “Sophia Loren e Edoardo Ponti? Ci siamo già sentiti, mi hanno scelto loro ad agosto 2020... E' emozionante anche sentire Diane Warren che ancora oggi mi fa i complimenti. Sono sensazioni davvero contrastanti con quello che viviamo tutti i giorni. Voglio ringraziare Sophia perché le devo tutto questo momento che stiamo vivendo. Per la prima volta mi sono fatta 'dirigere', da Edoardo Ponti, anche nel canto: ci siamo tutti mossi verso un unico obiettivo, fare il meglio possibile per questo film”.

A coronamento di tutto è arrivata la nomination agli Oscar: “Tutto quello che ho costruito non mi ha mai portato nessun premio. Per me è scontato, non lo dico mai. Anche questa nomination è arrivata così: non ho fatto niente di particolare, ho cantato il brano. Ho fatto solo interviste, come tutti i miei colleghi. A volte sento parlare di un fantomatico team alle mie spalle... Rompo le scatole a loro e alla mia casa discografica chiedendo di fare tanta promozione: bisogna lavorare duro, raccontare le cose che fai. Ho rotto le balle infinitamente a tutti i Paesi: a volte mi dicevano che costo troppo, allora ho rinunciato a viaggiare con il manager, eccetera”.

ALLENAMENTI DA OSCAR. Laura Pausini sta bevendo una bevanda drenante perché agli Oscar bisogna andare in forma e “vestiti bene”: “Durante il lockdown paradossalmente sono dimagrita. Per gli Oscar però ci vuole allenamento, come faccio per un tour: tapis roulant, esercizio aerobico con balletti inventati sulle canzoni senza coreografie o maestri. Metto la musica e faccio movimenti... Personaggi sportivi che mi piacciono? Mi piace molto la figlia di Fiona May, Larissa Iapichino, anche per il suo stile riservato: l'ho scelta per un'intervista quando ho diretto 'Grazia'”.

Autore:
Francesco Carrubba
16-03-2021 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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