Jovanotti: il triplo Platino di “Oh, Vita!” e il triplo live ad Acireale Da Biagio Antonacci a Ghali: ecco le certificazioni per la musica italiana 07-05-2018

Piovono le certificazioni per la musica italiana: da Jovanotti a Biagio Antonacci, da Gigi D'Alessio ai Maneskin, fino a Fabrizio De André, passando per il mondo rap.

Jova ha festeggiato il triplo disco di Platino, ottenuto dal suo ultimo album “Oh, Vita!” per le oltre 150mila copie vendute, con la foto scherzosa in alto, in cui appare con tre parrucche color platino. Intanto si prepara a tornare sul palco per “Lorenzo Live 2018”, con la tripla data ad Acireale (Catania), in programma l'8, il 9 e l'11 maggio. Radio Italia è radio ufficiale del tour, che dal 15 maggio lo vedrà protagonista di sei concerti consecutivi all'Arena di Verona.

Platino invece per l'album “Dediche e Manie” di Biagio Antonacci, che questa sera (7) si esibirà a Napoli. In attesa del live, il cantante sta facendo il giro della città, tra un tour con il risciò sul lungomare e un limoncello ai quartieri spagnoli.

Anche “Kepler” di Gemitaiz e Madman e “Orange County California” di Tedua hanno ricevuto il Disco di Platino dalla FIMI per le oltre 50mila copie vendute.

“20” di Capo Plaza si è invece colorato d'Oro, così come “24 febbraio 1967”, l'album con cui Gigi D'Alessio ha festeggiato i suoi 50 anni, e “Davide” di Gemitaiz, che da due settimane guida la vetta degli album più venduti in Italia.

Per quanto riguarda i singoli, “Cara Italia” di Ghali ha ricevuto il Doppio Platino per gli oltre 100mila download e streaming. Intanto il rapper ha annunciato il suo primo tour nei palazzetti, al via il 20 ottobre da Torino.

Platino invece per “Nisida” di Capo Plaza, per “Il ballo delle incertezze”, il brano con cui Ultimo ha vinto tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo e per “Malibu” di Vegas Jones.

La hit dei Måneskin “Morirò da re” ha ottenuto la certificazione d'Oro, così come “Tesla” di Capo Plaza feat. Sfera Ebbasta e DrefGold, “Una chiave” di Caparezza e “Amore che vieni amore che vai”, successo di Fabrizio De André del 1968.