Irama, Sanremo: “La cosa più bella è rivivere la canzone” L’album Giovani per sempre: “Non bisogna smettere di imparare” 07-02-2019
Irama, in gara al Festival di Sanremo con il brano “La ragazza col cuore di latta”, è passato a trovarci al Fuori Sanremo by Lancôme: l’album “Giovani per sempre”, i suoi viaggi per l’Italia e il rapporto con il padre, l’artista si racconta in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana con Marco Maccarini e Marina Minetti. Inoltre, racconta qual è il messaggio più bello che ha ricevuto in questi giorni…
Siamo in compagnia di uno sberluccicante Irama. Ho letto che tante volte la tua ispirazione corrisponde con le ore notturne e con il Salento. Volevo chiederti se le notti sanremesi ti hanno dato ispirazione e anche cosa hai fatto la scorsa notte… “Il Salento mi ispira tanto, il sud in generale ha un’energia meno urbana. Mi capita spesso di partire con Giulio Nenna per andare giù a scrivere. Ieri sera ero in camera, sto facendo il bravo, perché qui c’è un caos generale. Dormo tre ore a notte”.
Che rapporto hai con le jam session? “In Giovani c’è una canzone in presa diretta, è una cosa che non si usa più, ma a me piace molto. Mentre registravamo ci spiegavamo anche con uno sguardo quali gesti adottare, c’era un vero scambio. La musica dal vivo è la cosa più bella che ci sia”.
La domanda di questo Fuori Sanremo by Lancôme è “Chi vuoi far felice oggi?” “Dire una persona sarebbe impossibile. Ho sempre lavorato tanto e sodo per arrivare fino a qui. Sono ancora giovane e ho tanto da imparare. In primis voglio star bene con me stesso e lasciare qualcosa per gli altri. Quando ero tra i Giovani a Sanremo ero qui da solo, insieme al mio amico Lorenzo, ed ero in balìa di tutto. Oggi sono con un team che mi sostiene”.
Hai una capacità teatrale altissima, anche sul palco dell’Ariston, quando canti La ragazza col cuore di latta, sembra quasi tu vada in trance… “E’ vero, la cosa più bella è rivivere il momento in cui hai scritto o hai vissuto una canzone. E’ difficile ma quando avviene è una rivelazione”.
La canzone è contenuta nel tuo nuovo album “Giovani per sempre”. Quando prevedi di diventare vecchio? “Tra due anni al massimo sarò in pensione (scherza ndr). In realtà tutti siamo giovani per sempre, perché non smettiamo mai di crescere e di imparare. Non bisogna mai smettere di incuriosirsi e di lottare in quello che si crede”.
E’ tuo papà che tipo è? Intravedi in lui un giovane per sempre? “A modo suo, c’è una canzone nel disco, Rockstar, che racconta due generazioni a confronto. Mio padre è cresciuto con usi diversi dai miei. Io ho imparato tutto da lui ma siamo differenti”.
Sei nato a Carrara. I carrarini sono persone dure, di marmo… “Mi sono spostato dalla Toscana a Monza. Ho girato un po’ tutta l’Italia e mi sono accorto che non c’è un posto che preferisco. Ovunque mi sentivo a casa, semplicemente a volte cambiano le abitudini o il cibo”.
Quali sono le parole che ti hanno confortato di più in questi giorni sanremesi? “Oggi sotto un post mi è arrivato un messaggio di una ragazza che mi ha detto ‘Hai raccontato la mia storia’. Questa è la cosa più bella e gratificante che ci sia. Anche al cinema, mi accorgo se il film mi è piaciuto se mi lascia qualcosa”.