Giorgia a #Rilive: “Io e mio figlio cantiamo Fabri Fibra e Rovazzi” “Durante le prove in piazza Duomo a Milano c’era un’atmosfera da concerto” 17-06-2017
Il tour, la forza del brano “Credo”, i programmi per l’estate e le passioni musicali del figlio Samuel. Giorgia si è raccontata in diretta su Radio Italia con Paola “Funky” Gallo dal truck di piazza Duomo a Milano. Domani, domenica 18 giugno, Giorgia sarà infatti tra i protagonisti di RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO.
Abbiamo appena sentito “Pamplona” di Fabri Fibra feat. I Thegiornalisti. A me e Samuel, il figlio di Giorgia, piace molto… “Me la fa cercare in radio, la ascoltiamo e la cantiamo insieme. Ho anche preso il disco. Samuel preferisce fare Fabri Fibra, io mi alterno, sono un po’ Fibra e un po’ Tommaso Paradiso”.
Qui a RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO c’è Giorgia, un’artista internazionale. “Diciamo che fino alla Svizzera mi conoscono. Voi siete emozionati? Già alle prove c’era un’atmosfera da concerto”.
Come sono andate le prove? “Molto bene, l’orchestra è eccezionale, ci sono molti musicisti che conosco da anni e molti giovani. Poi cantare le canzoni con l’orchestra ti esalta sempre”.
Ero presente alla data zero di Mantova e non ho avuto modo di dirti che è stato un tour straordinario, con canzoni scelte bene. Spesso non è facile fare la scaletta… “Non sempre tutto si incastra ma in questo caso c’è stata una magia che ho poi letto anche nei volti di chi era venuto ai concerti”.Ma è anche la magia del disco “Oronero” e delle parole che riesce a trasmettere con brani come “Credo”. “È scritta da un ragazzo giovane, Tony Maiella, ed esprime leggerezza abbinata a profondità. In questi tempi dire ‘Credo’ è trasgressivo, poi la capacità di credere bisogna sudarsela”.
In estate cosa farai? “Giro un altro po’ qua e là a cantare ‘Credo’ per ribadire il concetto e per amore di ‘Oronero’, un disco che mi fa stare in pace con la coscienza. Poi porto un po’ al mare il bambino, che ha appena finito la scuola e l’altro giorno ha fatto la recita de “Il Flauto Magico”: faceva uno dei tre geni, aveva battute brevi ma intense ed era tesissimo, io gli davo coraggio. È stato molto emozionante”.
Da Pamplona a “Il flauto magico”. “E non dimentichiamo Rovazzi. A Samuel piacciono momenti molto crudi e realistici, ma io non sono così”.