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Giorgia: “Le tasche piene di sassi di Jovanotti? È per mio figlio” Due prime volte: l’album di cover Pop Heart e il live al Duomo di Milano 26-11-2018

Giorgia racconta due sue prime volte: l’album Pop Heart, con cover da Le tasche piene di sassi di Jovanotti a Il Conforto con Tiziano Ferro, e il live al Duomo di Milano. I gusti musicali del figlio Samuel, i duetti del disco e il tour: la cantante si svela in diretta in contemporanea su Radio Italia, Radio Italia Tv, radioitalia.it, Real Time e Dplay.com con Mauro Marino e Manola Moslehi.

Pop Heart è il tuo primo album di cover. “È la prima volta. Quando ero giovanissima registrai un progetto live ma era una cosa diversa. Poi ho rimandato varie volte questa idea, avevo il terrore di dover scegliere tra tantissime canzoni che avrei dovuto fare, a un certo punto erano 100, la lista aumentava continuamente, ho provato tante cose, alcune le ho tenute, altre non erano da fare”

Perché fare un disco di cover in questo momento? “A un certo punto ho detto sì, mi sentivo abbastanza sazia e soddisfatta dei singoli inediti dell’album Oronero, che erano collegati, avevo chiuso un cerchio, mi sembrava giusto onorare la musica degli altri, anche perché per il prossimo disco ho bisogno di tempo, devo fare un lavoro sul linguaggio e non volevo lasciarvi troppo tempo soli. I fan si lamentano perché ci metto sempre 2 anni tra un album e l’altro…”

In realtà, comunque, negli anni qualche cover l’avevi già fatta. “Ho iniziato cantando i pezzi degli altri, scegliendo gli opposti e unendo mondo diversi. Poi nei live ho sempre citato brani differenti, ad esempio ricordando hit che andavano di moda negli anni prima. Nel 94 avevo rifatto Nessun dolore di Lucio Battisti, poi ho cantato Un’ora sola ti vorrei di Pino Daniele…”

Perché hai rifatto “Le tasche piene di sassi” di Jovanotti? “L’ho scelta facile facile… è vero che è un brano personale, però quel testo così poetico è già un classico della nostra musica, arriva dritto all’anima e racconta un momento che prima o poi tutti viviamo. La prima volta che l’ho sentita ho pianto come una disperata, è stata la prima canzone che ho scelto di fare, volevo partecipare a quella magia: la collego molto a mio figlio, ribaltando l’idea di Lorenzo in cui invece è il figlio che si rivolge alla mamma”

È vero che Zucchero non ha voluto ascoltare in anteprima la tua versione di “Dune mosse”? “È vero che non l’ha voluta sentire prima, mi ha risposto: mi hai fatto un grande regalo, ne sono felice, non me la mandare perché mi fido di te. Mi ha sempre colpito per le armonie che ha, l’ascoltavo piangendo sul letto: quel brano l’associo al fatto che con quelle armonie puoi realizzare qualsiasi cosa. Nella vita poi Zucchero mi ha accompagnato anche con Di sole e d’azzurro”

Qual è la tua canzone del cuore? “Calling you. Non l’ho messa in questo disco, la collego a un disgraziato che mi ha lasciato. Sarà il pubblico a decidere se ci sarà un Volume 2 di Pop Heart…”

Hai inciso anche “I Will Always Love You”. “È un azzardo che mi sono concessa per omaggiare uno dei grandi amori della mia vita, Whitney Houston: di lei conosco quasi tutto. Ho provato a fare alcuni suoi brani anche dal vivo, però ho scelto questa perchè è una canzone manifesto della sua carriera, uno spartiacque: mi sono lanciata, ci ho provato, ci ho messo tanto, però alla fine ci sono riuscita”

Sei stata la prima artista Pop a cantare al Duomo di Milano! “Non ho neanche postato nulla perché non riesco a trovare le parole. La finalità benefica ha reso tutto sensato e utile, unendo realtà come l’associazione Per Milano, la Caritas ambrosiana e il Comune, in favore dei bambini disabili meneghini. Utile. Ho cantato Vanità nel Duomo, capito? Abbiamo unito l’orchestra ai miei musicisti, è stata una performance molto particolare. In un posto così sacro si è creata un’atmosfera unica”

E il tour? “Inizia ad aprile e finisce a maggio, facciamo un bel giretto, poi vedremo dopo. In scaletta ci saranno i brani del disco e anche altre cover, poi ogni tanto ci infilerò dentro un po’ di Oronero. Condivideremo canzoni che ci appartengono, sarà musicalmente molto piacevole”

In Pop Heart ci sono super collaborazioni. “Tiziano Ferro, Elisa, Eros Ramazzotti: è da stamattina che ho in testa il suo singolo Vita ce n’è! Lui domani, qui da voi, potrebbe accennare Come saprei: è la sua! C’è anche Alinè, un cantante eccezionale, ha una voce che davvero merita di essere notata”

Un’altra tua cover è Anima di Pino Daniele. “È una di quelle canzoni, un po’ come Dune mosse, con armonie che mi emozionano subito, le ho consumate sul disco. L’ho potuto dire personalmente a Pino. Così, dei suoi 35 anni di carriera, ho scelto un brano che fosse più vicino a me perché mi manca un sacco, come a tutti”

Che musica ascolta tuo figlio Samuel? “Ha dovuto conoscere per forza gli artisti di Pop Heart, gli ho fatto ascoltare la versione originale e poi la mia. Dimostra i suoi 8 anni nel cercare i suoni di oggi, come la trap. L’altro giorno ha sentito una cosa e, tutto schifato, mi ha detto: ‘Ma che cos’è sta cosa, è un po’ anni 80?’ Però ha imparato a memoria Sweet Dreams. Negli anni 80 c’è la mia adolescenza, quando si è creato il mio gusto musicale schizofrenico. Poi negli anni 90 ho iniziato la mia carriera”

 


Autore:
Francesco Carrubba
26-11-2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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