In attesa di salire sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo 2019, Francesco Renga è venuto negli studi sanremesi di Radio Italia, Fuori Sanremo by Lancôme, per parlare del suo brano “Aspetto che torni” e non solo. 

(Marco Maccarini) Qual è la canzone a cui sei più legato? “Ce ne sono molte. Ad esempio, ‘Per Elisa’, ‘Un’emozione da poco’. Poi, mi ricordo mia mamma Jolanda che cantava L’Immensità”.

(Marina) E in “Aspetto che torni” c’è tanto di tua mamma Jolanda… “Sì. E’ una canzone scritta di getto. Il testo è venuto fuori in una notte. Avevo queste parole da tempo dentro di me. Grazie a Bungaro, sono riuscito a tirarle fuori. ‘Aspetto che torni’ è una fotografia di quello che sono: un uomo di 50 anni, un papà, che ha una nuova famiglia, un nuovo amore. Poi, c’è mio papà che comincia ad avere tanti anni, a essere stanco, malato di alzheimer e a parlare solo di mia mamma. E’ un cortocircuito emozionale. Ho anche gli stessi anni di mia mamma quando se n’è andata Sono a Sanremo per un’urgenza artistica, per dire ‘Questo sono io’”. 

(Marina) Chi vuoi far felice oggi? “Vorrei far felice mia figlia. Vorrei che scomparissero tutti questi casi di femminicidio allucinanti”.

(Marco) Durante la serata dei duetti salirai sul palco dell’Ariston con l’etoile Eleonora Abbagnato…”Non ho ancora visto cosa farà. La ringrazio perché ho avverato un sogno. Avere una canzone così piena di emozioni, con un aspetto iconografico come quello è…  Non vedo l’ora!”. 

(Marina) E’ la prima volta che una tua canzone viene accostata alla danza? “Sì, è la prima volta. Spesso vado a vedere degli spettacoli con mia figlia”.

(Marco) Questa estate terrai due concerti all’Arena di Verona e al Teatro Antico di Taormina… “ Sì, sono le anteprime di un tour che inizierà ad autunno. Il disco non ha ancora una data di pubblicazione. E’ già chiuso, però, a livello di scrittura. Speriamo di finalizzare il tutto il prima possibile. Ma sono felice”.