Fiorella Mannoia, una Combattente a Milano. 3 cose che la rendono unica Stasera il bis agli Arcimboldi, il tour prosegue anche in estate 19-05-2017
Fiorella Mannoia, una Combattente che conquista Milano. Agli Arcimboldi, la cantante romana ha “steso” il pubblico con una raffica di emozioni, suoni, riflessioni, ricordi e racconti. E stasera la Mannoia fa il bis a Milano, per un tour fitto di date anche in estate.
Ecco 3 motivi per cui vedere Fiorella in concerto è un'esperienza unica, diversa dalle altre.
1. La sua eleganza infinita, come artista e come donna. La sua presenza sul palco è rassicurante, un toccasana per il corpo e l'anima. Agli Arcimboldi si è presentata con camicia bianca, pantaloni e giacca scura. Ma soprattutto con la solita inconfondibile voce. Il pubblico le ha tributato minuti e minuti di standing ovation, a cui Fiorella ha risposto battendosi ripetutamente la mano sul cuore. A un certo punto, su “Quello Che Le Non Dicono” (a cui ha assistito in platea anche Luigi Schiavone, co-autore del brano insieme a Enrico Ruggeri, ndr), dalle prime file sono arrivate anche in regalo delle rose. Lei le ha prese e le ha alzate al cielo, ringraziando i suoi musicisti: chitarra, basso, tastiera, batteria e percussioni.
È stata elegante anche quando, introducendo “Che Sia Benedetta”, ha ironicamente commentato il suo 2° posto all'ultimo Sanremo, dove faceva ritorno dopo 30 anni. “Stavolta sono andata vicina alla vittoria, se non fosse stato per quella scimmia...”, facendo riferimento all'Occidentali's Karma di Francesco Gabbani.
2. Un concerto di Fiorella Mannoia obbliga a tenere il cervello acceso. Sono tanti i momenti di riflessione, come quando se la prende con l'indifferenza: “È una malattia molto pericolosa. Ci stiamo abituando alle tragedie come alla pioggia, dobbiamo restare umani”. O come quando, per introdurre “Combattente”, mostra un video in cui vari personaggi, da Gino Strada ad Alex Zanardi, danno la loro definizione di “Combattente”.
Fiorella rivendica anche la difficoltà di fare l'interprete, “non è un ruolo facile dare senso alle parole degli altri”, e si erge a simbolo di quelle donne che lottano e combattono per la propria dignità.
3. La sua musica è un viaggio nel tempo. Si parte a piedi, con il rumore dei tacchi che introduce “I miei passi”.
Poi si sale su “I Treni A Vapore”.
E, infine, si vola fino a “Il Cielo d'Irlanda”.
In mezzo c'è molto altro. I fan si scatenano sia con “Caffè Nero Bollente”, “Era il 1981, un bel salto indietro nel tempo. Alcuni non erano ancora nati, altri sì”, sia con il nuovo singolo “Siamo Ancora Qui”.
E cantano a memoria i versi di “Perfetti Sconosciuti”, “Come si cambia”, “Oh che sarà”, “Io non ho paura”, “Le Parole Perdute”, “La Cura” di Franco Battiato e “Sally” di Vasco.
Stasera Fiorella Mannoia bissa il live agli Arcimboldi. Chi la incontrerà durante il “Combattente – Il Tour”, in programma per tutta l'estate, avrà la fortuna di vedere lo spettacolo di una grande artista ma soprattutto di una grande donna.
Andrea Daz per Radio Italia