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Fiorella Mannoia racconta il suo nuovo album “Padroni di niente” a Radio Italia Con Amara un duo consolidato e Ultimo è uno dei pochi eredi della canzone d’autore   16-11-2020

Fiorella Mannoia ha presentato in diretta su Radio Italia il suo nuovo album “Padroni di niente”, uscito venerdì 13 novembre. L’intervista si è svolta in video conferenza ed è stata condotta da Mauro Marino e Manola Moslehi.

Ci hai regalato un disco davvero molto bello.

Siamo molto contenti. Tutto il disco è stato concepito durante il primo lookdown, durante  i  mesi in cui siamo stati presi alla sprovvista da un evento che non abbiamo mai neanche lontanamente immaginato. Eravamo tutti chiusi, tutti solidali uno con l’altro. Tanti ragionamenti si sono affollati nella nostra testa, su quanto siamo fragili. All’improvviso il pianeta è stato messo in ginocchio da una piccolissima entità”.

In questo disco hai collaborato con Amara, che ormai fa parte integrante dei tuoi progetti.

Ormai siamo una coppia consolidata. Tutto quello che esce nelle canzoni è frutto dei nostri colloqui lunghissimi che facciamo spesso al telefono. Discutiamo su quello che vediamo e che ci gira attorno, dopodiché lei spesso mi chiama e mi dice semplicemente ‘ho scritto’”.

Ci sentivamo padroni di tutto e invece siamo padroni di niente…

Il senso è che ci siamo creduti invincibili. La nostra civiltà credeva che la scienza risolvesse tutti i nostri problemi, ma poi ci siamo ritrovati a dover riflettere su questo. In quei giorni si pensava addirittura a un uovo umanesimo, si pensava che si potesse mettere di nuovo al centro l’essere umano. Invece, quanto tutto è passato e pensavano di esserci liberati, non  stato così. Quei pensieri adesso hanno lasciato spazio a grosse preoccupazioni”.

Possiamo dire che in questo disco c’è anche della resistenza?

In realtà la decisione di far uscire comunque un disco in questo momento è stato un atto di resistenza, sapendo anche le difficoltà a cui saremmo andati incontro. Sono pochi i canali per fare promozione, ma alla fine ci siamo detti che è giusto uscire proprio adesso, altrimenti si soccombe”.

Nel video di “Padroni di niente” ci sono molte immagini di quotidianità.

Come nella copertina del disco, che è ispirata al quadro ‘Viandante sul mare di nebbia’ di Caspar David Friedrich. Con una magia grafica di Paolo De Francesco abbiamo tolto la nebbia e disegnato quello che l’uomo è riuscito a costruire, ciminiere, palazzi, civiltà, ma anche quello che l’uomo ha distrutto o non è riuscito a risolvere o non ha voluto risolvere, che è il problema della povertà. Abbiamo voluto mettere anche immagini legate all’ambiente, perché in quei giorni abbiamo visto come la natura si sia riappropriata dei propri spazi, in soli due mesi! Anche quella è una riflessione che dobbiamo fare, su cosa stiamo facendo e dove stiamo andando”.

E tu, da viandante, cosa vedi?

Spero che questi ragionamenti non vadano persi e che, quando questo incubo finir à, ricorderemo quello che ci ha insegnato. Questo virus ha messo in evidenza i problemi del mondo intero, le disparità e le nostre carenze, la differenza fra chi può curarsi e chi non può, quanto la sanità pubblica è stata saccheggiata e oggi ne paghiamo le conseguenze. Mi auguro che chi deve ricordarsene se ne ricordi. Adesso andiamo alla rincorsa per mettere delle toppe, ma bisogna riflettere sul fatto che questa cosa potrebbe ripresentarsi e noi dobbiamo essere pronti”.

Sono otto canzoni, ma ascoltando l’album sembra una sola.

Abbiamo scelto le canzoni che fossero un filo unico con quello che il disco vuole dimostrare e suggerire”.

Ed è anche un disco molto suonato.

Anche questa è una scelta precisa di ritorno all’essenzialità, che questo periodo ci ha suggerito. Con il mio produttore Carlo Di Francesco, abbiamo voluto suoni veri e strumenti veri. Tutto quello che sentite può essere riproposto sul palco senza bisogno di artifici tecnologici”.


A proposito di palco, hai detto che ti mancano tantissimo i live.

Quando rivedo video come quello del vostro Radio Italia Live - Il Concerto, sento proprio una fitta di dolore. Anche su questo diamo tutto per scontato. Io faccio tournée lunghissime e tutte le sere c’è un momento in cui scendo in platea e devo dire che mi manca questo contatto. Non mi riguardavo mai, adesso mi ritrovo ad andarmi a rivedere nel telefonino”.

Forse a maggio però si ricomincerà col tour.

Noi le prevendite le abbiamo aperte. Se non ci sono contrordini io a maggio riparto, a teatro pieno o a teatro dimezzato. Questo settore sta soffrendo veramente troppo, la situazione è seria.  Siamo stati i primi a chiudere e saremo gli ultimi a riaprire. Rischiamo che le nostre maestranze siano costrette a trovare altri lavori e che si perdano dei professionisti preziosi”.

In questo album c’è anche una canzone scritta da Ultimo. Cosa ti ha colpito di lui?

Ci siamo conosciuti a una cena, perché abbiamo l’avvocato in comune. Ero incuriosita da lui perché è l’unico che oggi scrive delle canzoni. Il suo successo è la dimostrazione che la gente non è stufa delle canzoni, solo che stava aspettando qualcuno che tornasse a scriverle. Ci siamo piaciuti a vicenda e avevamo curiosità di conoscerci. Siamo diventati amici e mi ha incuriosito la sua personalità. E’ un ragazzo molto chiuso e introverso, ma anche sensibile e curioso e mi è piaciuto vedere che lui chiede e vuole sapere. Questo è un segno di umiltà e ho capito che si tratta di uno degli ultimi eredi della nostra canzone d’autore”.

Oltre a Ultimo e Amara, ci sono altri autori come Bungaro, Simone Cristicchi e Cesare Chiodo.

Cristicchi ha scritto con Amara ‘La gente parla’. E’ una canzone ritmica e ironica e spiega come la gente parli anche a sproposito. Con il web tutti si permettono di dire tutto a tutti e a volte si sproloquia, si insulta, si danno giudizi. E’ un po’ la parodia di quello che sta succedendo. Cesare Chiodo e Bungaro sono autori con cui collaboro da molti anni, sono quelli che mettono in musica le mie parole. Sono bravissimi a mettere in musica i miei pensieri”.

Fra le canzoni, ce n’è una molto toccante che si intitola “Solo una figlia”.

E’ la canzone sospesa. Dal disco precedente ho deciso di dedicare un po’ di spazio a giovani autori o autrici. Quest’anno ho dato spazio a Olivia XX. La canzone è arrivata perché volevano che la cantassi io ma, quando è arrivata, ho chiesto chi fosse l’autrice e ho deciso di cantarla insieme a lei. Mi ha tanto emozionato e mi ha tanto colpito. Sono due adolescenti di mondi molto di versi ma che soffrono tutte e due di una vita spezzata”.

Autore:
Simone Bernardi
16-11-2020 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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