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Emma, Essere qui – Boom Edition: il coraggio di diventare grande È pronta a tornare in tour nel suo “Exit” con una scaletta più lunga 14-11-2018

Emma è pronta a lanciare il suo nuovo progetto “Essere qui – Boom Edition”, che sarà disponibile da venerdì 16 novembre. È una Emma consapevole e matura quella che presenta “il lavoro più importante della sua carriera”: ne parla con coraggio, difendendo la sua libertà di essere se stessa, e con amore, l'unico sentimento che muove il suo lavoro. Non ha più voglia di fare le cose per cercare di abbattere i pregiudizi, non le interessa più, è mossa solo dalla venerazione per il suo lavoro, che la emoziona sempre.

Essere qui – Boom Edition” contiene tutti i brani di “Essere qui” e quattro inediti: oltre al nuovo singolo “Mondiale”, ci sono “Incredibile voglia di niente”, “Nucleare” e “Inutile canzone”, quest'ultimo scritto dalla stessa Emma. “Il titolo è una contraddizione, è ironico. Uno si aspetta una canzoncina e in realtà è una canzone di oltre 6 minuti, una storia profonda, la storia di uno sconosciuto che ho incontrato una sera in un locale, sono molto attenta alle storie degli altri”, racconta l'artista.

Essere qui – Boom Edition” uscirà in una versione standard e in uno speciale formato magazine, interamente scritto e ideato da Emma, composto da 8 racconti senza filtri, immagini live e scatti inediti. In quanto magazine, “Boom” avrà un futuro: nasce con l'idea di essere una rivista continuativa, senza una data di scadenza, non legata a un libro. “Mi piacerebbe che fosse una piattaforma in cui lanciare giovani talenti. In vista del prossimo tour farò partire un contest per selezionare i ragazzi più pronti che possano ad esempio intervistarmi nel backstage o assistere a un concerto da professionisti, magari facendo foto. In un mondo dove tutto va velocemente sui social e un post dura il tempo di un 'mi piace' volevo poter fermare un momento e farlo rivivere”.

Emma ha curato personalmente tutto il progetto: “È stato faticoso, non avevo nessun ghost writer, ho passato le mie vacanze vista mac invece che vista mare”. Ci ha messo tutta se stessa negli 8 capitoli, non ha avuto paura a svelarsi e a raccontare anche le sue cicatrici. “Ogni capitolo ha avuto la sua difficoltà. Ce ne sono alcuni che mi hanno fatto ridere tantissimo, non pensavo di avere una scrittura anche ironica, e altri che ho finito a fatica perché mi sono molto emozionata. Quando ho fatto leggere il magazine agli amici, alcuni sono rimasti scioccati, mi hanno chiesto 'Ma hai fatto davvero tutto tu?'. Mi sono resa conto che anche le persone che mi conoscono non sanno davvero tutto quello che posso fare”.

Graficamente, “Boom” richiama l'infinito: “L'infinito è un 8 al contrario e 8 sono i capitoli che ho scritto. L'infinito è anche il mio primo tatuaggio e compare anche sotto la scritta del mio primo EP 'Oltre'. Insomma, spero di fare questo lavoro all’infinito”. Il termine “Boom” invece è stato scelto perché “è stata un'esplosione di idee, di tutto quello che ho dentro”.

Nell'idea iniziale, il magazine doveva uscire con la prima edizione di “Essere qui”: “Ma sarebbe stato il classico libro fotografico, fatto dagli altri. L’idea di farmi fare i compiti dagli altri a 34 anni non mi andava, ci ho messo me stessa al 100% anche stando 4 ore al telefono con il grafico. Ogni colore rappresenta uno stato emotivo, c’è tutto un lavoro di meticolosità e di amore dietro, bisogna essere dei pazzi innamorati della musica come me”.

Tra le immagini, ci sono le foto di Toni Thorimbert che catturano la vera essenza di Emma: “Abbiamo scattato in una giornata nel cortile del suo studio, mi ha fotografato l'anima non il volto”, commenta l'artista. Le altre foto, quelle dei live, sono state scattate da alcune amiche appassionate di fotografia.

Le nuove canzoni sono l'atto finale di un disco che per Emma doveva essere così dall'inizio: “Li avevo già tranne 'Inutile canzone' che ho scritto di getto poco tempo fa. Ora non funziona fare dischi con tante tracce”. Per il repack, l'artista ha raccontato di non aver mai pensato a un duetto: “Non faccio mai le cose in base a come si usa farle, seguo sempre la pancia, non è mai stato nel piano di questo progetto, anche se so che fanno bene ai dischi”.

In questo lavoro ci sono almeno due parole centrali: la musica (“Quando manca tutto la musica mi viene a salvare” e “La musica è il mio posto nel mondo”) e il coraggio. In che modo la musica l'ha salvata? “Se la tratti con fedeltà, la musica non ti tradirà mai”. Il coraggio invece l'ha messo in questo lavoro, nella scelta di rimanere coerente con se stessa: “È stato un anno durissimo, ma sono successi tanti piccoli miracoli. Rimanere è difficile, rimanere mantenendo intatta la propria personalità è la cosa più importante, anche se si rischia di più e a livello di classifiche si sta sempre un passo indietro a tanti altri. Non mi importa però... Sto mettendo in dubbio se continuare a fare questo mestiere. A volte alla mattina mi sveglio e penso 'Basta, mi sono rotta le palle', poi in realtà ogni giorno la vita mi regala tante piccole coincidenze”.

Essere qui” è per Emma l'album più importante: “Ho scelto di diventare grande. L'età che ho mi spinge a scrivere altro, a fare altro, la mia voce è cambiata. L'abitudine è più comoda, fa meno paura, c'è gente che non lascia il fidanzato e ci sta insieme per abitudine, i cambiamenti comportano un rischio invece. Ci può stare che una fetta del mio pubblico non abbia capito il mio cambiamento o, semplicemente, magari non a tutti è piaciuto”.

Intanto a febbraio tornerà live con “Essere qui Tour”, che partirà il 15 febbraio da Bari. Tornerà a calcare il palco dell'Exit, il suo personale club musicale. “Ci sto già lavorando, ci saranno delle cose diverse rispetto alla prima parte della tournée e sto già pensando ad alcune cose sceniche. L'idea di scaletta sarà più lunga del solito perché sto cedendo alle richieste che i fan mi fanno sui social”.

A proposito di live, Emma parla anche delle esperienze fatte a Tokyo e Las Vegas: “Ho avuto la possibilità di entrare in contatto con nuove culture ed esperienze. Mi sono messa alla prova, a Tokyo ho fatto le interviste in italiano con la traduttrice perché non parlano inglese. Speravo fosse così anche a Las Vegas invece mi sono cimentata con interviste in spagnolo e inglese, non ho studiato inglese a scuola, ma ho imparato guardando le serie tv”.

Emma esclude di partecipare in gara al prossimo Festival di Sanremo e aggiunge che ci andrebbe solo se invitata come ospite. Ma con quale brano del disco si sarebbe presentata alla kermesse? “Se fossi stata paracula con 'Mi parli piano' ma visto che non lo sono con 'Sorrido lo stesso' oppure con 'Inutile canzone', entrambi scritti da me”.


 

 


Autore:
Chiara Cipolla
14-11-2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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