Daniele Silvestri a Radio Italia racconta il nuovo album … e il tour nei palazzetti: “Sto arrivando con idee fuori testa” 08-05-2019
Venerdì (3 maggio), Daniele Silvestri ha pubblicato il suo nuovo album, La terra sotto i piedi, che contiene anche la canzone del Festival di Sanremo 2019 Argentovivo. Il titolo del disco ha una storia e un significato molto interessanti che il cantautore romano ha raccontato ai microfoni di Radio Italia Solomusicaitaliana, a Mauro Marino e Manola Moslehi.
(Mauro Marino) Partiamo dal titolo: La terra sotto i piedi (Daniele Silvestri) “Ho cambiato il titolo. Inizialmente non si doveva chiamare così. Quando, però, ho optato per La terra sotto i piedi, ho capito che era quello giusto. È una frase molto da album. Esprime il concetto di base del disco”.
(Mauro) Il tuo vecchio album era Acrobati, il nuovo La terra sotto i piedi... (Daniele) “Sì, anche questo mi ha convinto a scegliere questo titolo. C'è sia la voglia di concretezza e la voglia di librarsi nell'aria”.
(Manola) Lo hai accolto come un figlio. Quali sono le aspettative e le emozioni per questo disco? (Daniele) "L'ho appena pubblicato, ma l'ho già raccontato tanto. A Sanremo ho anche portato una delle canzoni contenute nell'album, Argentovivo. In questo periodo è giusto raccontare prima. Volevo fare assaggiare un qualcosa che è molto pieno e molto ricco”.
(Mauro) Ci sono brani che durano 3 minuti e altri che durano circa 6, ad esempio Concime... (Daniele) "È il pezzo con più strumenti. Si avvale della collaborazione di Enrico Gabrielli, uno dei musicisti più bravi del pianeta. È stato lui ad arrangiare il brano. Si è inserito nel contesto di una canzone che racconta due facce. C'è una voce più anziana di me che racconta di un periodo lontano e di uno presente. Il presente è scuro, pieno di montagne russe, ma anche di divertimento. È la nostra dimensione”.
(Manola) Per questo disco ti sei avvalso di alcuni amici, Niccolò Fabi, e poi di James Senese. (Daniele) “La canzone con Fabi, Rame, è nata a tradimento. È passato a casa un giorno, l'ha ascoltata e ha cominciato a suonare con la chitarra. Io gli ho messo un microfono davanti. Lui non si è reso conto di nulla. Ha un modo di suonare splendido. Ho voluto far conoscere anche questo suo lato da musicista. Beh, cosa dire di Senese. In quella canzone mancava un qualcosa, un qualcosa di semplice e di graffiante. La collaborazione con Senese è una delle cose di cui sono più onorato”.
(Mauro) L'amore c'è sempre nei tuoi lavori... (Daniele) "In questo album c'è molto del mondo che vedo intorno. Il mondo è fatto di amore e di cose che succedono”.
(Manola) Ad autunno, terrai un tour nei palazzetti. Cambierai la struttura dei tuoi concerti per questa location nuova? (Daniele) “Sì. Al Forum, in realtà, ho già tenuto un concerto con degli amici. Lì per la prima volta ho capito che si può avere un contatto diretto con i fan anche nei palazzetti. Poi, questo disco me lo chiede a gran voce. Ci sono molte manipolazioni del suono. Sto arrivando con idee fuori testa. Vorrei che, quando entraste nel posto, vi troviate in un altro luogo, con i colori della copertina, con le freddezze del mondo che stiamo vivendo e con il calore dell'umanità”.
(Mauro) In La terra sotto i piedi, c'è anche una canzone dedicata a Francesco Totti, La vita splendida del capitano. Come ti è venuta? (Daniele) “Di solito provo pudore a parlare di calcio. Quando il capitano ha lasciato la Roma, ho pianto. Ha fatto emozionare anche chi non è della Roma perché a lui è successo quello che è accaduto a tutti noi quando siamo diventati grandi. Ovvero quando ci siamo resi conto che quello che avevamo fatto fino ad ora non potevamo più farlo”.