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Cesare Cremonini, un fuoriclasse in concerto a San Siro Ecco come si è preso Milano. I video più belli della serata 21-06-2018

Quando Cesare Cremonini ha incontrato i giornalisti prima del suo debutto in concerto a San Siro aveva la calma dei più forti. “Sono molto più agitati i miei amici venuti da Bologna. Per me è un bellissimo giorno, il punto d’arrivo di una carriera, il frutto di un lavoro di 20 anni e il sogno di un ragazzino. Sono negli stadi per restarci e continuare a farne”.

Il cantante, 38 anni d’età, è stato protagonista di alcune prodezze da fuoriclasse, per dirla usando il gergo abituale della Scala del calcio. Il concerto di Milano è la seconda tappa di un tour che vede Radio Italia in veste di radio ufficiale.

Il pianoforte di “Cercando Camilla” prepara il terreno per la vera grande apertura dello spettacolo, cioè “Possibili Scenari”, la titletrack del suo ultimo album. “Faccio concerti perché faccio dischi”, aveva dichiarato in sala stampa. “Quando faccio i live, resto un autore di canzoni. Il live negli stadi arriva da un lavoro molto importante con una linea visionaria”.

I 56mila e 963 spettatori (saranno circa 150mila alla fine della tournée) sono già caldissimi. Avvolgono Cesare in un grande abbraccio, così come lui aveva disegnato il palco.

Benvenuti nel miglior scenario possibile, nel mio mondo. Fatemi vedere le mani”, grida Cremonini mentre partono le prime note di “Kashmir-Kahmir”.

Tocca a “Padremadre”, brano molto speciale per lui. “Papà qui non c’è, verrà con i suoi 94 anni a Bologna. Mamma è qui, qualche giorno fa mi ha mandato la foto di alcune galline con scritto ‘Anche loro tifano per te””.

E’ il momento di un doppio viaggio ne “La teoria dei colori”: la prima tappa è “Il comico (Sai che risate)”, la seconda è “La nuova stella di Broadway. E’ calata la sera su San Siro, proprio mentre brilla la stella di Cesare Cremonini e del suo pubblico, che canta ogni parola con la gioia negli occhi e la commozione nel cuore. Le luci degli smartphone illuminano lo stadio.

Fidati di me non sono un Latin lover”, canta Cesare e i fan si lasciano guidare in uno dei suoi classici. Cambio di giacca, via la bianca e su la rossa, e l’atmosfera si fa più elettronica con “Lost in the weekend”.

Cremonini propone "Un uomo nuovo" anche se lui è sempre lo stesso. "La scaletta sarebbe stata uguale anche se fossimo stati in un'altra location. Per gli stadi non ho dovuto calarmi nei panni di qualcun altro, ero vestito pronto". 

Per il luogo dove ci deve portare ora, il cantautore decide di restare in maglietta. “Per quanta strada ancora c’è da fare, amerai il finale”, ecco “Buon viaggio (Share the love)”.

Seduto al pianoforte con una luce che lo illumina sul palco, esegue una in fila all’altra “Figlio di un re” ,“Una come te”, “Vieni a vedere perché eLe sei e ventisei”. San Siro è impressionante, canta dalla prima all'ultima nota.

Il coro “Cesare Cesare” accompagna l’intro di “Mondo”, il pezzo con Lorenzo Jovanotti, che gli ha fatto l’in bocca al lupo prima del live e che ricompare sui 2 maxischermi ai lati dello stage.

I fuochi d’artificio esplodono alla partenza di “Logico #1”. “Chissà se amare è una cosa vera”: se lo chiede all’unisono tutto lo stadio.

Fa caldo, è arrivato il momento di bere una “Greygoose”. Al basso ci pensa il fido Nicola "Ballo" Balestri.

"Dev'essere così" che Cesare Cremonini ha immaginato il suo debutto a San Siro. Ora il suo sogno è diventato realtà.

In questo spettacolo, potrò far vedere tutto quel che sono”, aveva promesso in conferenza. “Il cantautore, lo showman, avrò anche un momento per recitare”. Palco tutto rosso, battito di mani del pubblico, Cremonini rientra camminando come un burattino. Poi parte “Il pagliaccio”, in una versione molto più rock dell’originale.

E’ passato tanto tempo da quando ci siamo incontrati. Ti ho chiesto di suonare insieme e mi hai detto subito di sì. Oggi è anche il tuo compleanno. Ballo, dopo 20 anni siamo bellissimi”. Trema, letteralmente, lo stadio perché saliamo tutti a bordo della “50 Special”.

Le mani con me, le mani con me”, è l’invito per il pubblico che non si fa pregare e ondeggia a ritmo di “Marmellata #25”.

Siamo quasi arrivati alla fine. Le note dolci di “Poetica” cullano gli spettatori che, proprio come Cesare, gridano alla vita: “Questa sera sei bellissima…”. Dirige l’orchestra di San Siro il maestro Cesare Cremonini, che si siede sul palco per godersi lo spettacolo e si inchina di fronte a questo grande pubblico.

Come mai sono venuto stasera, bella domanda…”. La risposta, la gente la conosce bene. Tocca a “Nessuno vuole essere Robin” e l’emozione sale davvero alle stelle così come i coriandoli che cadono sulla folla.

Il gran finale come al solito, "Dopo tutto sono scaramantico anche io", è con "Un giorno migliore", definita una "tradizione irrinunciabile".

Cesare Cremonini saluta San Siro dando "il cinque" alle prime file ma l'impressione è che sia solo un arrivederci. All'orizzonte c'è un possibile tour autunnale nei palasport, (una decisione verrà presa tra un paio di settimane), e certamente altri due grandi stadi: il 23 giugno all'Olimpico di Roma e il 26 giugno al Dall'ara nella sua Bologna.


Autore:
Andrea Daz
21-06-2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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