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Brunori Sas: teatro, tv e ironia. “Non vado a Sanremo perché...” Parla dei progetti e della compagna Simona: “Nuovo album? Tra 10-15 anni” 22-01-2018

Brunori Sas porta a teatro monologhi, ironia e canzoni come “La verità” e “Canzone contro la paura”, inserite nell’album “A casa tutto bene”, e va in tv su Rai 3: “Vorrei uno share del 74%”, scherza. Con i suoi testi e il suo humour, fa ridere e riflettere. Il prossimo disco? “Tra 10-15 anni”. Sanremo? “Da conduttore sì, in gara no perché…”.

Dario Brunori, in questa video intervista #atupertu con la nostra redazione, parla dei suoi progetti e della compagna Simona Marrazzo, oltre a fare due improbabili imitazioni, una in lombardo e una di Franco Califfano…


TEATRO. Mentre scorre la clip de “La verità”, 4 milioni di views su YouTube, l’artista racconta il nuovo spettacolo “Brunori a teatro - Canzoni e monologhi sull’incertezza”, al via con la data zero del 15 febbraio a Crema tra nuove date annunciate e 9 tappe già sold out. “Essendo basato sull’incertezza, non posso dare dati certi… Di sicuro l’argomento trattato è uno sviluppo dei temi del disco, incentrato sulla paura che va a braccetto con l’incertezza. Mi piaceva l’idea che nello spettacolo ci fosse una rivisitazione delle canzoni in un’ottica più acustica, legata al teatro e anche al mio desiderio di variare per non annoiarmi io stesso: è una formula che avevo già usato nel precedente show di canzoni e monologhi ‘Brunori SRL’. Alterno i brani con monologhi un po’ più strutturati rispetto a quelli che faccio normalmente nei concerti che di solito sono improvvisati e sono croce e delizia del mio pubblico, ho deciso di lavorarci un po’ e renderli uniformi. Spero ci sia un’alternanza tra momenti di riflessione, di emozione che scaturisca dal canto e di cabaret o di stand up comedy, che è quello che mi piace fare nella vita quotidiana”.

In realtà durante i concerti il pubblico si diverte sempre molto, magari è la band a lamentarsi… “Assolutamente sì, sono i musicisti che hanno spinto perché i monologhi fossero standardizzati: se li faccio per lo spettacolo li accettano, altrimenti no”. E Simona Marrazzo, partner sul palco e nella vita? “Lei ormai è rassegnata, è un po’ dura per lei dopo 20 anni in cui deve assistere ai miei monologhi anche a casa, probabilmente ha raggiunto una forma di consapevolezza tale per cui le rimbalza tutto”.

TV. Ora Simona dovrà “sopportare” Dario anche in televisione con il programma “Brunori Sa”, cinque puntate su Rai 3 da marzo: “Mi auguro che possa avere uno share del 74%, è l’obiettivo che mi sono posto (ride, ndr). È basato sul mio desiderio di mettere insieme alcune mie naturali propensioni per lo sketch e di affrontare alcune tematiche che nelle canzoni e nei monologhi teatrali non riesco a trattare: ho avuto la possibilità di discuterne, quindi - come un novello Socrate - Brunori sa di non sapere e va in giro a chiedere sia alla gente della strada in giro per l’Italia sia ad altri artisti, ospiti e amici per confrontarsi con loro su cinque macro-temi: casa, lavoro, salute, relazioni e spiritualità. Abbiamo creato una narrazione che fosse quasi cinematografica. Il presupposto di partenza è che io, in ansia per questa trasmissione, mi trovo a pormi delle domande: è una sorta di film”.

MUSICA. Tra tutti questi progetti, il cantante sta già pensando a un nuovo album dopo “A casa tutto bene”? “Sono troppo impegnato per i miei standard, mi sono trasformato in un mostro che lavora e produce, io volevo scrivere canzoni proprio per non faticare e invece purtroppo, ironia della sorte, mi sono trovato un mestiere molto impegnativo. A livello di canzoni non sto scrivendo niente anche perché ho bisogno di un momento di pausa per farlo: non sono uno di quelli che appunta o fa delle cose mentre è in movimento, non ne sono capace. Quindi poi mi fermerò probabilmente, mi prenderò 10-15 anni (sorride, ndr) per scrivere un nuovo album che in qualche modo condensi le esperienze di quest’anno”.

SANREMO. Qual è il suo rapporto con il Festival? “Vorrei condurlo per riportarlo alle edizioni cui sono più affezionato, quelle degli anni d’oro che vanno dall’85 al 91, sono un amante del Sanremo vintage, per le meravigliose scenografie e perché a quelle canzoni sono molto affezionato: sono state un po’ il motore di tutta la mia carriera artistica…”.

Mai pensato di gareggiare all’Ariston? “In gara per il momento non mi interessa per una questione di rispetto degli altri artisti: una gara dev’essere fatta tra pari, io in questo momento sono a un livello tale per cui mi dispiacerebbe, sarebbe un torto nei loro confronti”, scherza, “Quindi non mi presento, per non creargli difficoltà…”.

Autore:
Francesco Carrubba
22-01-2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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