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Nel best of Don't worry 15 anni di Boomdabash: 'La musica ci salverà' Dal passato duro alle hit e ai feat con Alessandra Amoroso, Bertè e J-Ax 03-12-2020

Nel best of Don't Worry ci sono 15 anni di canzoni dei Boomdabash, da Per un milione a Karaoke con Alessandra Amoroso e Portami con te. I componenti Biggie, Payà, Ketra e Blazon raccontano alla stampa su Zoom la loro storia e l'album in uscita l'11 dicembre 2020 con 3 brani inediti, ai tempi del Covid: “La musica ci salverà. Tante persone hanno tentato di metterci i bastoni fra le ruote e continuano tuttora, ma le nostre spalle sono molto larghe e abbiamo zittito parecchie di queste voci”.

DON'T WORRY. È il titolo sia del disco sia dell'ultimo singolo dei Boomdabash, che sono i cantanti Biggie Bash e Payà e i produttori Blazon e Mr. Ketra (parte anche del duo con Takagi). I 4 componenti della band salentina spiegano:Avevamo inediti pronti per un disco, abbiamo scelto di fare un regalo ai fan. Siamo amici dei ragazzi che vendono i cd contraffatti, anche se va a nostro discapito: sanno fare i best of per i fatti loro, infatti sulle spiagge la raccolta c'era già. Quindi abbiamo deciso di farlo pure noi! Il best of è proprio un dono per chi ci ha seguito in questi 15 anni, un viaggio musicale attraverso i momenti salienti della nostra carriera. Siamo insieme da 20 anni, nasciamo nel lontano 2000. C'è anche la voglia di offrire questo viaggio a chi ci ha scoperto da poco, grazie agli ultimi singoli 'tormentone'. Don't worry è un inno alla speranza scritto un anno fa, a gennaio era già nel nostro cassetto di produzione, poi si è fermato tutto con il Covid: il brano è rimasto lì, lo abbiamo scelto come primo singolo del best of come invito a tutti a restare lucidi e con la schiena dritta. I nostri fan spesso ci criticano se ci discostiamo dal nostro filo conduttore, questa canzone invece unisce tutte le orecchie, anche quelle più diffidenti”.

NUN TENIMME PAURA. È uno dei 3 inediti, in duetto con l'artista partenopeo Franco Ricciardi:È il primo pezzo davvero autobiografico dei Boomdabash, su come sono cresciuti, chi erano prima di salire sul palco, dove hanno vissuto. Mette a nudo l'ultimo lato della band che non era ancora stato svelato, con un'apertura verso nuovi panorami musicali. Franco, innanzitutto, è del sud”, spiega il cantante Biggie, “Sono un grande fan della musica napoletana, anche di artisti neomelodici, dato che noi ascoltiamo musica senza limiti: lo conosciamo dai suoi esordi, i suoi inizi nel neomelodico, lo stimiamo come persona; lui ha un'attitudine molto popolare, nel senso di quartiere, come i Boomdabash, quindi è la voce perfetta per il messaggio del pezzo, che è già molto amato tra gli amici che lo hanno sentito in anteprima durante la lavorazione”.

La canzone racconta quindi il passato difficile dei componenti: “Abbiamo volutamente tenuta sempre nascosta la nostra storia nell'armadio, per non utilizzarla come elemento per costruire un 'personaggio' attorno all'artista. Ora è giusto che dopo 15 anni i nostri fan sappiano che i Boomdabash sono un gruppo di 4 ragazzi cresciuti davvero per strada, a Mesagne nel nord del Salento, in anni in cui non era facile esprimersi e trovare strade positive: ai tempi della nostra infanzia era molto più semplice prendere strade sbagliate. Le nostre famiglie hanno dovuto affrontare difficoltà economiche e familiari, la musica è stata la nostra via d'uscita, fortemente voluta anche quando tutti ci dicevano che non saremmo andati da nessuna parte, abbiamo sempre insistito nel nostro sogno e alla fine ce l'abbiamo fatta. Veniamo dal niente e siamo riusciti a tirare fuori qualcosa, un grande risultato, una realtà che si è conquistata un piccolo posto nella musica italiana”.

Siamo cresciuti nella patria della Sacra Corona Unita, la quarta mafia. Abbiamo vissuto il primo coprifuoco negli anni 90, bisognava stare in casa dalle 9 di sera alle 6 di mattina, se uscivi era a tuo rischio e pericolo, potevi finire in una sparatoria”, racconta il gruppo, “Avevamo uno studio in una casa in campagna, molto modesto e con poche strumenti, stavamo facendo il primo disco ed eravamo giovani: una notte ci hanno rubato tutto per sfregio, perché eravamo ragazzi semplicemente diversi dagli altri, che provavano a crearsi un'alternativa. Comunque ci siamo rialzati”.

IL SUD. L'ultimo inedito del best of Don't Worry, oltre alla title-track, è Marco e Sara:Richiama i primi Boomdabash sul piano della produzione, con ritmi vicini alla Giamaica, tra reggae e roots, è un ritorno alle origini. Nel testo due ragazzi di paese, nonostante le tante difficoltà di vita e lavoro di certi posti, vanno avanti comunque volendosi bene e amandosi: si sono conosciuti da bimbi, lui lavora tutta la notte al bar per pagare l'affitto e lei fa lo stesso; è uno spaccato comune a tutto il Paese, dalla realtà del sud al Centro Italia”.

A proposito delle loro radici, dicono:Con il nostro campanilismo 'buono', vogliamo difendere la nostra terra e la nostra cultura: è un'attitudine che vorremmo trasferire anche ai più giovani del sud. Il fatto di essere nati giù ci ha reso più sgamati, nel capire cosa è giusto e cosa no, oppure quando c'è l'inganno e il rischio di fare un passo falso. Il sud è una mamma che ci ha tirato su bene insomma. Non abbiamo rispetto per chi abbandona questa terra con un senso di disprezzo o addirittura la rinnega: qui è più difficile fare certe cose, però con l'impegno si può riuscire in tutto, è sempre meglio provarci”.

CANZONI. Per i Boomdabash ci sarà una hit anche nell'estate 2021?Nel nostro cantiere c'è sempre qualcosa, ci sono tanti brani lasciati lì a riposare e lievitare, ora è un po' presto per pensarci, c'è l'inverno. Intanto dobbiamo uscire dal Covid... Ricominceremo a programmare il tour e penseremo anche al singolo dell'estate che... ci sarà sicuramente. Il termine 'tormentone' è azzeccato perché d'estate a un certo punto i nostri brani tormentano la gente ma anche noi, non li sopportiamo più (ridono, ndr). Comunque la genuinità è sempre quella che paga, il pop per noi non ha un'eccezione negativa. A livello di genere musicale non siamo mai stati catalogabili, siamo nati col reggae. All'inizio ricevevamo anche critiche perché rappresentavamo una rottura. Ora veniamo visti da molti come quelli dei tormentoni estivi: la prima volta a Sanremo tanti pensavano che non meritassimo quel palco ma facevamo già da tempo 40-50 live l'anno davanti a piazze affollate. Il best of vuole raccontare proprio questi 15 anni”.

La carriera dei Boomdabash è costellata da duetti importanti:
-J-Ax:
È l'artista che ha creduto in noi dal giorno uno, è stato il primo feat, ci ha sempre sostenuto, è una grande persona, aveva tutte le ragioni per dirci no, invece ha visto in noi un cavallo vincente: nelle nostre collaborazioni c'è molto rapporto umano, amicizia e stima, poi viene l'artista
-Loredana BertèÈ una grandissima persona che ci ha insegnato tanto e come si riesce a trarre energia vitale dalla musica e dal lavoro
-Rocco Hunt:È un fratello, al di là del lavoro, è un grande artista, una persona genuina come noi”
-Jake La Furia:È uno dei più grandi parolieri italiani, non fra i rapper ma tra tutti gli artisti: anche lui non ha esitato un attimo a collaborare con noi, ha dimostrato tanta disponibilità e fiducia nel nostro progetto

La tracklist del best of Don't Worry ha ben 22 brani. Mentre il video di Karaoke è il più visto del 2020, quali sono i brani più rappresentativi di questi 15 anni per i 4 componenti?
-Biggie, Survivor:
“È una bandiera del modus vivendi dei Boomdabash. Non è nel best of, siamo molto legati a questo brano perché siamo dei sopravvissuti. Nei nostri live era sempre alla fine
-Blazon, The Message:Nel 2012 abbiamo avuto l'opportunità di fare un tour negli Stati Uniti con Negrita e Subsonica, abbiamo fatto uno street video con una sola camera tra New York e Miami; è stato un passo verso la consacrazione
- Ketra, A tre passi da te:La prima grande collaborazione con Alessandra Amoroso ha aperto la via ai feat e a livello sonoro ha segnato il primo passo verso il mainstream. Quando ho saputo che lei aveva accettato, stavo per svenire
- Payà, Un attimo:È un brano che spiega chi sono i Boomdabash, con un video girato nel carcere Borgo San Nicola di Lecce, una delle esperienze più belle della band, i detenuti provavano qualcosa, la musica è stata salvifica anche lì


NATALE.Non sarà come gli altri”, dice Biggie, “Sento molte lamentele ma secondo noi non sarà brutto, avremo la possibilità di riscoprire cose a cui non eravamo più abituati. Se prima pensavamo solo a dove e come festeggiare, quest'anno non ha importanza, dobbiamo solo concentrarci sul passare il Natale con i nostri affetti, utilizziamo questa occasione per usare il tempo per le persone care; anche noi eravamo sempre in giro in tour col furgone, stavolta possiamo restituire tempo alle persone vicine”. Il regalo sotto l'albero per gli italiani?Vedere la luce in fondo al tunnel dopo il Covid. Gli anni scorsi a Natale andavamo a trovare i piccoli pazienti del reparto pediatrico dell'ospedale Perrino, quest'anno non abbiamo potuto ma è questa la dimensione che dobbiamo cercare. I social in questo periodo possono aiutare nell'interazione con i fan, in assenza del contatto fisico: siamo a casa 24 ore su 24, c'è più tempo per leggere e rispondere alle persone”.

4 DICHIARAZIONI.
1. Il futuro:
Dopo questo best of saremo presenti in più dischi di artisti e amici che conosciamo da una vita, a partire da marzo 2021, li trovate anche in questo album
2. Il rapporto tra Boomdabash e Takagi & Ketra:Siamo due squadre diverse che giocano nello stesso campionato
3. Gigi D'alessio:È un amicone, ci sentiamo spesso, lo reputiamo un grandissimo musicista e una persona che sa scrivere musica veramente bene, oltre a suonare benissimo. 'Mon amour' è una sua hit: siamo stati felicissimi e abbiamo detto subito sì quando ci hanno chiesto di rifarla insieme. Siamo in fervida attesa del live come suoi ospiti al San Paolo di Napoli, sarebbe il nostro primo stadio
4. La paura più grande:Quando i riflettori si spegneranno, ci sarà la calata del sipario e torneremo alla nostra vita: quello che stiamo facendo non è solo un lavoro o una professione ma è un sogno che stiamo costruendo da sempre, veniamo da famiglie molto umili, abbiamo tutti un po' paura di perdere questo sogno

Autore:
Francesco Carrubba
03-12-2020 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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