Biagio Antonacci ricorda Pino Daniele: “Lo sentivo con lo stereo in moto” Questi due anni, la privacy, l'esserci e due errori: Tornatore e il calcio 12-12-2019
Biagio Antonacci parla di Chiaramente visibili dallo spazio, il nuovo album di canzoni inedite lanciato da Ci siamo capiti male, del tour con Laura Pausini e di Pino Daniele a 5 anni dalla morte: “Sentivo Vai Mo' con lo stereo in moto”. Ecco la video intervista #atupertu, in cui il cantante svela anche la radio “vicina da quando ero geometra” e 2 suoi errori, visto che sarebbe potuto essere attore per Tornatore e calciatore in C2: “Il cinema mi affascina, potrei recitare me stesso”.
NUOVO ALBUM. Chiaramente visibili dallo spazio arriva a 2 anni da Dediche e manie, dopo un tour e gli stadi con Laura Pausini: qual è il bilancio di questo periodo così intenso? “Tutto fantastico, non esistono cose meno belle perché sono stati due anni veramente ricchi di gioia, fantasia, amore, incontri, pubblico tuo e non tuo. In questi due anni l'energia è arrivata talmente tanto e forte che ho scritto addirittura il disco: è strano, di solito quando uno si occupa di altre cose fa più fatica a lavorare sulla scrittura o a pensare di fare un album. Invece tutta questa energia mi ha proprio portato al desiderio di scrivere delle nuove canzoni”.
Come dice il titolo del disco, presentato ieri a Radio Italia, siamo Chiaramente visibili dallo spazio ma anche da ogni angolo di strada tramite telecamere, social e web che “controllano” sempre di più la nostra vita privata: “Dobbiamo imparare a guardarci dall'alto superando le telecamere, i social network e ogni tipo di forzatura della privacy. Oggi veramente non abbiamo più niente di nostro, mi ci metto anch'io perché sono un frequentatore dei social: forse diventeranno il nostro modo di comunicare o saranno un domani una sorta di televisione, che ne so, so soltanto che quando tutto è accessibile a tutti manca la personalità; l'essere umano perde la propria personalità e quindi non è più corpo, ma diventa una mente guidata da altre menti. Se resterà la parte individuale, sarà perché noi potremo toccarci, scuoterci, darci una pacca sulla spalla ed esistere perché questa è la cosa più importante, insieme all'esserci come dico nella canzone L'amore muore”.
CINEMA. In questi giorni Biagio Antonacci ha rivelato che sarebbe potuto essere un attore per Giuseppe Tornatore nel film del 2006 “La sconosciuta”; inoltre sappiamo che sarebbe potuto entrare nella storia del calcio in serie C2 con la Cavese come giocatore-cantante. Qual è il rimpianto più grande, se c'è? “Quelle sono le cose che ho sbagliato. Il gol in C2 l'ho sbagliato io! Tornatore mi ha chiamato per il film ma lì, purtroppo o per fortuna, ero in una tournée importantissima, quella del 2004-2005. Però sono tutte cose che mi hanno avvicinato a dei mondi diversi, mi hanno incuriosito, infatti mi sono rimasti dentro: certo non farei più il calciatore, perché sicuramente non avevo il talento, però il cinema mi affascina molto, mi piacerebbe un domani fare una parte, magari recitare me stesso, non avendo una scuola cinematografica, forse la naturalezza paga sempre”.
In fondo il cantante ha già recitato con i fratelli Rosario e Beppe Fiorello nel videoclip di Mio fratello: “Certo! Il grande regista Gabriele Muccino ci ha guidato, c'era anche Mario Incudine. Un video incredibile, Mio fratello è una canzone importante”.
PINO DANIELE. Tra pochi giorni, il 4 gennaio 2020, cadranno i primi 5 anni dalla morte del cantautore napoletano: Antonacci è stato l'ultimo a collaborare con lui nel duetto One Day (Tutto prende un senso): “Devi sapere che ho una registrazione mia e di Pino, una cassetta, un file audio: eravamo a casa sua, stavamo mangiando e lui mi ha chiesto se avessi una canzone o una musica; ho risposto 'Certo che ce l'ho' e 'fammela sentì!' ha detto Pino (in napoletano, ndr). Ho preso la chitarra e ho accennato 'One Day, sarà un giorno diverso...': lui è partito e di getto ha scritto con me tutta la canzone. Che ricordo vuoi avere, dopo una cosa simile, non esistono altri racconti perché sminuirebbero quel momento magico. Quando ero piccolo Pino Daniele è stato il mio grande idolo: ascoltavo i Genesis, i Deep Purple, musica completamente diversa, progressive ma lui era nella mia moto Cagiva con le casse sotto le frecce, con uno stereo che si comprava alla Fiera di Sinigaglia a Milano e con dentro la cassetta di Vai mo' di Pino (album del 1981, ndr). So che lui ci sente da lassù e che suona sempre la chitarra, perché io ogni tanto lo sento”.
Biagio conclude l'intervista con un altro ricordo: “Radio Italia è sempre vicina, da quando facevo il geometra e ascoltavo solo musica italiana!”.