La storia si sviluppa intorno a Viola (Barbora Bobulova), una giovane madre divorziata, che ha ritrovato la fiducia nell’amore tra le braccia di Nikos (Max Gazzè) e che decide di lasciarsi alle spalle il passato riunendo la “mandria parentale” composta da mariti, ex mariti, padri e patrigni, figli e figliastri, cognati e ex cognati, sorelle, cugini acquisiti e quant’altro, in occasione dei festeggiamenti per i vent’anni dell’irrequieto figlio, Lorenzo. Ma quello che doveva essere un momento di festa e di comunione si trasforma ben presto in una tragicomica resa dei conti. Se a questo si aggiunge: una bellissima e seducente ragazza dal carattere un po’ instabile, un vicino di casa superdotato intellettualmente, un figlio illegittimo che parla solo canadese e una ragazzina “figlia dei figli dei fiori”… il risultato non può che essere esplosivo. A dirigere l’orchestra è Simona Izzo, che con l’arguzia di sempre, ci racconta come la famiglia moderna, e di conseguenza la società, stiano attraversando non solo una crisi economica ma anche identitaria e sentimentale. Un film divertente ma capace anche di commuovere come solo le grandi commedie possono fare. Un’opera trasversale impreziosita dai brani musicali dello stesso Max Gazzè, che ci regala, oltre al suo talento musicale, una sorprendente interpretazione che lascerà il segno nel cuore degli spettatori.